Evade dai domiciliari per chiedere aiuto, condannato ad altri 8 mesi

Fa attivare il braccialetto elettronico per lanciare un sos.

Costretto in casa agli arresti domiciliari, non ce l’ha fatta più. Violando la misura nei suoi confronti è uscito ed è andato a sedersi su di un muretto lungo la strada. Naturalmente, il braccialetto elettronico si è attivato e nel giro di poco tempo i carabinieri sono arrivati e l’hanno arrestato.

Jorge Wilfredo Martinez, originario dell’Honduras e residente a Udine, era stato condannato a 16 anni di reclusione. L’accusa era quella di concorso in omicidio. Il giovane infatti aveva preso parte insieme a Raimondo Raiola (condannato a 24 anni) all’uccisione del 24 enne afghano Rahmani Zazai, avvenuto nel 2020 nelle campagne di Mortegliano per motivi di droga.

L’evasione.

Jorge Wilfredo Martinez era così costretto in casa ma qualche sera fa, dopo un alterco con la convivente che poi si è allontanata, ha avuto un attacco di panico. Così, per lanciare una richiesta d’aiuto, è uscito di casa per far azionare il braccialetto elettronico. L’uomo era in possesso di un telefono senza sim, che però poteva effettuare chiamata di emergenza. Difficile perciò capire fino in fondo i motivi del gesto, che gli è costato un’altra condanna ad 8 mesi, questa volta per evasione.

Secondo l’avvocato difensore, il giovane avrebbe compiuto un gesto drastico per attirare l’attenzione sulla propria condizione. L’avvocato Giovanni Donazzolo spera che le azioni di Jorge siano servite ad aprire la strada in direzione di un suo ricovero presso una struttura nella quale possa ricevere la giusta assistenza e le dovute cure.