A Friuli Doc l’area inclusiva si fa ancora più grande

Friuli Doc 2025 si conferma non solo la festa del gusto e delle eccellenze friulane, ma anche un laboratorio di inclusione e responsabilità sociale. Piazza Primo Maggio sarà il cuore pulsante di questa visione, ospitando per quattro giorni lo stand “Il gusto della libertà”, curato dall’Associazione Italiana Celiachia (Aic) Fvg e dall’Associazione Cuochi Udine (Acu). Dopo il grande successo dello scorso anno, l’area dedicata si presenterà per la 31a edizione ancora più ampia, ricca e articolata, con un programma che intreccia proposte gastronomiche, momenti formativi e degustazioni pensate per accogliere tutte le esigenze alimentari: senza glutine, senza lattosio, vegane e vegetariane.

Lo slogan scelto, “Il gusto della libertà”, racchiude l’essenza del progetto: il piacere di condividere la tavola senza barriere, trasformando le differenze alimentari da limite a opportunità di arricchimento. Ogni piatto diventa così occasione di dialogo e di conoscenza, dimostrando che inclusione e qualità gastronomica possono convivere in modo naturale.

L’edizione 2025 è valorizzata grazie a nuove importanti collaborazioni che renderanno i quattro giorni della manifestazione un’occasione imperdibile per conoscere numerose realtà di rilievo nazionale: Aili, Assovegan, Veganok, Fic, Slow Food, Onas, Onaf e Ais Fvg, che collaborano ai numerosi e stimolanti eventi per unire con curiosità e leggerezza mondi diversi del food and beverage, creando un terreno comune di dialogo e crescita per tutti. A rendere speciale l’edizione e a sottolineare l’importanza di costruire insieme una società che valorizza ogni diversità, si unisce anche la preziosa collaborazione di partner e realtà locali che contribuiranno a rendere l’esperienza unica e indimenticabile.

Il programma

Ricco il calendario degli appuntamenti che arricchisce ulteriormente la proposta. Ad aprire il programma, solo per citarne alcuni, l’11 settembre alle 18, nello stand di piazza Primo Maggio, sarà la degustazione “It’s Beer Time!”, degustazione e racconto guidato dall’Associazione Italiana Sommelier Fvg di due realtà speciali del territorio, accompagnati da finger food dell’Associazione Cuochi Udine.

Venerdì 12 settembre, la Loggia del Lionello ospiterà alle 9.00 il convegno “Cucina Etica ed Inclusiva”, con la partecipazione di realtà come Aic, Aili, Assovegan, e Fic e con la partecipazione dell’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen e dell’assessore comunale alla Cultura e Istruzione, Federico Pirone. Un confronto sul valore sociale della ristorazione e sulla necessità di una cucina senza barriere. Sempre il 12, alle 10.30 in piazza Primo Maggio, l’evento “Assaggiando si impara” guiderà il pubblico in un viaggio sensoriale tra formaggi e salumi, con la partecipazione di maestri assaggiatori e produttori d’eccellenza. Sabato 13 settembre, alle 14.30, ancora la Loggia del Lionello accoglierà “Mangiare informati – I claims alimentari tra verità e mito”, un dibattito per fare chiarezza su etichette e messaggi che spesso confondono i consumatori.

“Friuli Doc non è soltanto la celebrazione delle nostre eccellenze – commenta il vicesindaco e assessore alle Attività produttive, Turismo e Grandi Eventi, Alessandro Venanzi –, ma anche il luogo dove sperimentare una cultura gastronomica nuova, inclusiva e rispettosa delle esigenze di tutti. Piazza Primo Maggio diventa così il simbolo di una città che guarda al futuro valorizzando ogni diversità e trasformandola in ricchezza condivisa”.

Da parte sua, il presidente di Aic Fvg, Stefano Collauto, sottolinea come “per chi convive con la celiachia, il piacere di un pasto condiviso non sia scontato. Il nostro impegno è restituire questa serenità dimostrando che sicurezza e inclusione non sono un limite, ma la base per costruire una tavola dove tutti possano sentirsi accolti”. Per Annalisa Battigelli, presidente di ACU, “la diversità alimentare è la sfida più stimolante: la cucina friulana ha dimostrato di sapersi adattare, trasformando vincoli in creatività e rendendo la scelta del piatto una questione di gusto e non di preoccupazione”.

Una festa del gusto che si apre al mondo, dunque, capace di raccontare non solo la tradizione, ma anche l’evoluzione culturale di una società sempre più consapevole e pronta ad accogliere ogni ospite con la stessa cura.