Il Comitato per gli alberi di viale Venezia a Udine torna in Procura

11 gli alberi da sacrificare.

Nuova azione in Procura da parte del Comitato spontaneo “Salviamo viale Venezia” che ha presentato la richiesta per fermare la rotonda fra viale Venezia e via Ternova sulla base di documentazioni prodotte, e allegate agli atti, che confermano le criticità e la mancata trasparenza del procedimento autorizzativo, carente di elementi sostanziali.

In questo modo si aggiunge altro materiale che, unitamente alle precedenti segnalazioni, entra nel fascicolo già aperto in Procura. L’ipotesi di reato è quello di “danneggiamento aggravato di un bene pubblico”. Con questa stessa ipotesi la Procura di Milano, attraverso il procuratore Francesco Greco, è intervenuta a seguito di un esposto presentato per un caso analogo a quello di viale Venezia, e sono stati salvati alcuni cedri che erano stati recintati dalla polizia in attesa della decisione del giudice.

Alla Procura di Udine il Comitato chiede un “immediato intervento per la salvaguardia degli alberi di pregio storico” sulla base di “legittimi dubbi sull’iter procedimentale seguito fino ad ora, da questa e dalla precedente amministrazione”. Nella denuncia il Comitato ribadisce che gli alberi monumentali “sono beni culturali in forza dell’articolo 10 del Decreto legislativo 42 del 2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”.

Gli 11 alberi che, secondo l’amministrazione comunale, devono essere abbattuti per consentire alla LIDL l’ampliamento e la rotonda, sono tutelati – ricorda la portavoce del Comitato Irene Giurovich – “dall’articolo 33 bis del Regolamento edilizio comunale, inoltre gli alberi si trovano in una zona di notevole interesse pubblico, storico e ambientale come catalogata dalla Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia”.

Il Comitato sottolinea di aver effettuato anche le misurazioni delle circonferenze degli alberi che arrivano addirittura anche fino a 270 cm e non 150; nelle scorse settimane lungo il viale c’erano già i tecnici al lavoro per le misurazioni degli angoli delle strade.

Infine, il Comitato ricorda le numerose contraddizioni del vicesindaco Michelini: “Prima aveva detto che non sarebbero stati toccati gli alberi, poi che forse sarebbero stati tolti 1 o al massimo 2, quando, in realtà, sapeva benissimo, in quanto le date sono antecedenti, che erano 11 gli alberi da sacrificare alle logiche commerciali contro cui noi ci opponiamo”.