Minacce a Venanzi, l’opposizione attacca: “Una messa in scena”. Il sindaco replica: “Polemica sconcertante”

Il botta e risposta tra opposizione e sindaco sul caso delle minacce al vicesindaco Venanzi.

È scontro politico aperto a Palazzo D’Aronco dopo che una nota congiunta dei gruppi consiliari di opposizione ha messo in discussione la gravità e la tempistica delle minacce di morte denunciate dal vicesindaco di Udine, Alessandro Venanzi. Nella conferenza stampa tenuta lunedì, lo stesso Venanzi aveva parlato di “toni da abbassare” e di “clima di tensione crescente”. Ma secondo Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Identità Civica, dietro la denuncia si celerebbe un’operazione mediatica mirata a ottenere visibilità e a distogliere l’attenzione dalle difficoltà politiche dell’amministrazione.

L’opposizione attacca: “Una messa in scena mediatica per distogliere l’attenzione”

In una nota congiunta firmata dai consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Identità Civica, le opposizioni mettono in dubbio la reale portata delle minacce denunciate dal Vicesindaco, parlando apertamente di una “strategia mediatica” orchestrata ad arte.

“Apprendiamo con sorpresa e un certo sconcerto che le “gravi minacce” denunciate dal vicesindaco nella conferenza stampa di ieri — quella in cui invitava i colleghi amministratori ad “abbassare i toni” — sarebbero in realtà riconducibili a episodi risalenti all’anno scorso. Non solo, perché a quanto pare, l’autore delle presunte minacce sarebbe un suo “vicino di casa”. Curioso che, proprio nella giornata di ieri, nessuno abbia accennato al fatto che oggi fosse fissato il processo. Un dettaglio non da poco.

“Oggi, infatti, quell’uomo, un po’ più anziano e, si presume, più tranquillo, si è scusato e ha proposto di offrire 250 euro a titolo di ammenda. Eppure, da questa vicenda è scaturita una vera e propria valanga mediatica, pagine e pagine di articoli sui quotidiani, decine di messaggi di solidarietà bipartisan da parte di amministratori locali e regionali, migliaia di visualizzazioni del video di denuncia diffuso sui social e centinaia di attestati di incoraggiamento”.

“Per poi scoprire che le minacce in questione non sarebbero molto diverse da quelle che, ogni fine settimana, migliaia di arbitri dilettanti ricevono nei campi di calcio di tutta Italia. Se le informazioni trapelate fossero confermate, la vicenda assumerebbe i contorni di una vera e propria messa in scena, forse pensata per distogliere l’attenzione dalle numerose critiche politiche che stanno piovendo sull’attuale amministrazione, sul sindaco e sui suoi assessori. Una strategia mediatica maldestra, che rischia di screditare chi davvero subisce minacce e intimidazioni, e che soprattutto getta un’ombra sulla credibilità di chi governa la città“.

“In conclusione nell’esprimere stupore e perplessità per i tempi, le modalità e la mediaticità utilizzate dal vicesindaco Venanzi nel pubblicizzare l’accaduto confermiamo la nostra solidarietà ad Alessandro e alla sua famiglia e condanniamo fermamente ogni forma di violenza e minaccia, di ogni genere e tipo, in particolare se rivolte a minori e alle donne”.

La replica del sindaco: “Polemica sconcertante”

La risposta del Sindaco Alberto Felice De Toni non si è fatta attendere. In un comunicato diffuso poche ore dopo, il primo cittadino ha definito “sconcertante” l’atteggiamento dei gruppi di minoranza, accusandoli di minimizzare episodi che, a suo dire, dovrebbero unire piuttosto che dividere.

“Trovo sconcertante che alcune forze di minoranza scelgano di polemizzare su una vicenda che dovrebbe invece suscitare solo condanna indiscriminata. Sono arrivate minacce gravissime messe nero su bianco in una lettera anonima, datata 23 ottobre 2025, che siamo disponibili a far leggere“.

“Quando qualcuno invita gli assessori a “’girare con il giubbotto antiproiettile’, non ci sono attenuanti, né spazio per la battuta politica. Chi cerca lo scontro di partito di fronte a parole di questa violenza dimostra di non comprendere l’importanza del proprio ruolo istituzionale. La Giunta non ha cercato visibilità: ha difeso un principio che credevamo tutti condividessero. Evidentemente non è così”.

“Ringrazio il Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e tutti coloro che, al di là delle appartenenze politiche, hanno espresso solidarietà al Vicesindaco Venanzi e agli Assessori Marchiol e Dazzan. Udine si difende con la responsabilità, non con la propaganda”, ha concluso de Toni.