Su un murales di 30 metri, i ragazzi raccontano il cambiamento climatico

Un murales realizzato alla scuola Ellero di Udine.

A cent’anni dalla nascita dell’artista, la Scuola secondaria “Ellero”, accompagnata dalla Scuola dell’Edilizia e dell’Arte di Udine “Scuola Cefs”, rilegge Zigaina e riflette sull’emergenza climatica con un grande murales realizzato dai ragazzi, che è stato inaugurato venerdì 12 aprile.

Accade che, all’interno degli edifici pubblici italiani, si trovino opere che parlano il linguaggio della ricerca artistica d’avanguardia, lì collocate per regalare a tutti i cittadini, anche i più giovani, un’occasione di contemplazione e riflessione. È il caso dell’Istituto Comprensivo V di Udine, che ospita quattro splendidi mosaici del 1960 a firma di Giuseppe Zigaina, realizzati assieme alla Scuola di mosaico di Spilimbergo, riscoperti nell’ultimo anno all’interno di un laboratorio che ha coinvolto le proprie studentesse e i propri studenti, guidati dalle future professioniste e professionisti della Scuola Cefs – la scuola dell’edilizia e dell’arte di Udine.

Indagando i paesaggi anatomici dell’artista friulano nato cent’anni fa – composizioni che univano elementi umani, animali e fibre vegetali – le alunne e gli alunni hanno creato un’opera d’arte collettiva, ricca di trame e dettagli. Essa racconta, con un linguaggio netto e deciso, tutte le preoccupazioni delle nuove generazioni per il futuro del genere umano ma, allo stesso tempo, vuole mostrare che noi stessi possiamo essere il centro del cambiamento, incominciando proprio dall’osservazione e dall’analisi dell’ecosistema-Terra.

“È stato anzitutto un percorso di ascolto – spiegano Giovanna Bressan, Joshua Cesa e Marta Lorenzon, i tre docenti di Scuola Cefs che hanno guidato il laboratorio – in cui le classi coinvolte si sono confrontate, anche col linguaggio artistico, sul nostro presente. Ogni linea, ogni trama, ogni colore sono frutto di una riflessione condotta assieme: ne è uscito un progetto denso e stratificato, corale, che ha regalato questo nuovo paesaggio e questa nuova prospettiva alla scuola”.

“Si tratta di un lavoro di creazione complesso – continuano i docenti –, partito da concetti e sensazioni e che ha messo assieme elementi di composizione, di comunicazione visiva e di tecniche pittoriche su grande scala, nell’imprescindibile legame tra arte e tecnica, che caratterizza qualunque creazione artistica”.

La scuola e la città si arricchiscono quindi di una nuova grande opera – alta oltre quattro metri e lunga una trentina – che affaccia su Via di Toppo, nell’idea di ridar vita anche all’angolo che ospita gli orti dell’Istituto. Il murales è caratterizzato da una serie di nuclei che raccontano degli elementi del mondo naturale che nella nostra era, l’antropocene, si stanno avviando verso nuove dinamiche, spesso estreme. Al centro della scena una serie di occhi osservano questo mondo in evoluzione, che non perde comunque la bellezza dei suoi paesaggi. Sponsor tecnico dell’opera Sikkens – Conte Colori Udine

“Anche l’ambiente è una delle componenti dell’apprendimento, – precisa la dirigente scolastica, professoressa Sara Cuomo – e grazie alla collaborazione con Scuola Cefs i nostri ragazzi della secondaria di primo grado “Ellero” hanno potuto sperimentarlo, attraverso questo progetto artistico nato a più mani nello spirito della proficua collaborazione interistituzionale e nell’interesse assoluto per i ragazzi che, sotto la supervisione attenta degli esperti del Cefs, hanno svolto un vero e proprio compito di realtà, con l’obiettivo di creare il loro spazio artistico dove esercitare le competenze non solo tecniche ed artistiche, ma anche sociali, attraverso il lavoro di squadra con i pari e con ragazzi più grandi, già orientati al mondo delle professioni, che hanno fatto da tutor ai più giovani, con reciproca soddisfazione”.

“Siamo onorati di portare all’esterno del nostro ente di formazione, attraverso i cantieri didattici, le competenze che le allieve e gli allievi che frequentano il corso per Operatore Artistico al CEFS stanno acquisendo e di creare sinergie con il territorio per poterle mettere direttamente in pratica” precisa Loris Zanor direttore del CEFS.

“Con questo percorso – continua Zanor -, il nostro obiettivo è quello di formare giovani leve qualificate che siano in grado di intervenire nella valorizzazione del nuovo patrimonio, nel restauro, salvaguardia e recupero di quello esistente. Ulteriore obiettivo, che mi sta particolarmente a cuore e che desideriamo perseguire attraverso questo percorso, e di cui oggi questo Murales è testimonianza, è quello di educare i giovani al bello e al rispetto del bello nella accezione più ampia del termine”.

Conclude Admir Musliju Vice Presidente del CEFS: “Sono convinto che il murales che oggi inauguriamo, così come gli altri progetti che stiamo sviluppando, grazie anche alla collaborazione di scuole, come ha fatto qui la scuola Ellero, con docenti e allievi che si sono messi attivamente in gioco, sia l’espressione più autentica di come si possa fare orientamento e imparare un mestiere per il futuro, in piena sicurezza, attraverso l’arte che raccoglie tradizione e innovazione”.