Sei Quiet Rooms negli spazi dell’Università di Udine.
Sì: allattare e cambiare i bambini, riposarsi in caso di malessere, provvedere a necessità personali di salute, rilassarsi e ‘staccare la spina’ per qualche minuto, meditare. No: mangiare, studiare, parlare al cellulare, utilizzare dispositivi elettronici, parlare con colleghi e amici.
Poche e semplici le regole di utilizzo delle sei “Quiet rooms”, ambienti che l’Università di Udine ha realizzato in varie sedi cittadine per favorire il benessere esistenziale di studenti, personale non strutturato e degli ospiti, cioè di chi, in un momento di necessità, non può contare su uno spazio autonomo. Questi “spazi della tranquillità” si trovano nei poli economico, giuridico, scientifico, di scienze della formazione, umanistico e nella sede della Scuola Superiore “di Toppo Wassermann”. Il progetto, del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, prosegue e rafforza l’impegno dell’Ateneo friulano per migliorare la qualità della vita negli spazi universitari. Sia per chi vi lavora e studia ogni giorno, sia per chi si trova a frequentarli saltuariamente o di passaggio.
Come sono le Quiet rooms.

Le Quiet rooms sono state ideate per soddisfare temporanee e imprevedibili esigenze di salute e riservatezza delle persone. Di superfici variabili, sono arredate per rendere l’ambiente accogliente e confortevole favorendo così un momento di tranquillità per necessità personali. Mediamente sono dotate ciascuna di fasciatoio, poltroncina con poggiapiedi, poltrona o divanetto, qualche altro suppellettile e una o due piante. Inoltre, sono impreziosite dai disegni della grafica e illustratrice Giovanni Durì.
Le loro grandezze variano: otto metri quadrati per la Quiet room del polo di scienze della formazione (via Margret 3, piano terra), 11 per quella del polo economico (via Tomadini 30/a, area grandi aule), 15 per il polo giuridico (via Tomadini 3, primo piano), 16 per la Scuola superiore a Palazzo di Toppo Wassermann (via Gemona 92, piano terra), 28 per il polo scientifico (via delle Scienze 206, piano terra) e 36 per il polo umanistico a Palazzo Antonini (via Petracco 8, primo piano).
Il progetto.

Il progetto è stato presentato oggi nella Quiet room di Palazzo Antonini (primo piano). Sono intervenuti il rettore Roberto Pinton e la delegata dell’Ateneo per le parti opportunità, Laura Casella, presidente del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità.
“Le Quiet room sono parte di un progetto lungimirante di inclusione che l’Università di Udine sta portando avanti da diversi anni – ha detto il rettore Roberto Pinton –. Rappresentano un ulteriore atto di attenzione al benessere delle persone della nostra comunità, alle quali vogliamo offrire condizioni sempre più adatte a vivere in modo positivo la loro esperienza universitaria, sia si tratti di lavoro che di studio”.
Laura Casella ha spiegato che “l’Ateneo realizza con questo progetto un altro passo verso l’inclusione e l’attenzione al valore delle persone della sua comunità. Chi non dispone di una propria stanza, chi ha necessità di ritrovare la propria tranquillità, di fronteggiare un momento di malessere o di difficoltà, di cambiare o allattare un bambino, ha ora a disposizione uno spazio dove far fronte alle sue necessità. Nel rispetto delle altre persone presenti e delle regole di utilizzo, le stanze saranno uno spazio a disposizione di chi ne ha bisogno”.