Peculato, diventa definitiva la condanna per l’ex notaio di Udine

Condanna definitiva per l’ex notaio di Udine Fabio Conte.

E’ diventata definitiva la condanna per l’ex notaio udinese Fabio Conte, ora 60enne. La sentenza lo ha dichiarato colpevole di peculato, falso ideologico ed evasione dell’Iva. La condanna, inizialmente stabilita a 6 anni nel 2016 dal tribunale collegiale di Udine e confermata in appello, è stata successivamente ridotta a 5 anni e 4 mesi dalla corte d’appello bis. La Cassazione, sebbene abbia annullato parzialmente la sentenza, ha confermato la riduzione della pena, rinviando il procedimento.

L’ex notaio (sospeso dall’albo dall’Ordine nel 2014) ha visto decadere due capi d’accusa per prescrizione, convertiti poi in reato di truffa. Nel successivo e ultimo grado di giudizio, dove la difesa ha avanzato l’ipotesi che una delle accuse di peculato fosse già compresa nella precedente, la Cassazione ha respinto il ricorso, sostenendo l’identità dei fatti come inconsistente.

L’indagine coordinata dall’ex procuratore aggiunto di Udine, ora capo a Verona, Raffaele Tito, avrebbe dimostrato come il professionista avesse sottratto denaro dai fondi dei clienti destinati al pagamento delle tasse relative agli atti notarili. Alla conclusione delle indagini, si è scoperto che 313 persone sono state danneggiate e che 585.773 euro di imposte di registro non sono state versate all’Agenzia delle Entrate tra il 2012 e il 2013.

La vicenda di Conte ha coinvolto anche la Corte dei Conti: nel 2021, la sezione giurisdizionale per il Friuli Venezia Giulia lo ha condannato a risarcire alle Entrate 230.270 euro, comprendenti danni patrimoniali e per il disservizio causato.