Udine, sviluppo della città senza consumo di suolo: risparmiati 18 ettari

Ridotto il consumo di suolo.

Udine avanza verso uno sviluppo sostenibile riducendo il consumo di suolo e valorizzando il patrimonio storico e paesaggistico. La città ha adottato la conformazione al Piano Paesaggistico Regionale, un passaggio che consente di integrare la tutela dell’ambiente, dei beni culturali e delle aree naturali nella pianificazione urbana. Grazie alla revisione del piano struttura, il consumo di suolo è stato ridotto di circa diciotto ettari, con l’eliminazione di previsioni obsolete e non più compatibili con i principi di sostenibilità.

“Con questa conformazione il Comune di Udine si dota di uno strumento politico e tecnico capace di guidare le scelte urbanistiche dei prossimi anni – spiega l’assessore all’urbanistica Andrea ZiniIl paesaggio non è per noi un ostacolo, ma una risorsa. La riduzione del consumo di suolo, la tutela delle visuali e dei beni culturali, la definizione della rete ecologica e il grande lavoro di integrazione con Regione, Soprintendenza, Università e Museo rappresentano un passo in avanti decisivo. È una pianificazione che rispetta la storia di Udine, la sua identità e la sua qualità ambientale, e al tempo stesso guarda al futuro con responsabilità e visione”.

Vincoli storici e patrimonio culturale

Il nuovo Quadro Conoscitivo raccoglie tutti i vincoli relativi agli immobili di interesse storico e artistico e identifica quarantacinque aree a rischio archeologico, grazie a rilievi e schedature dirette. Le aree degradate e compromesse sono state censite e diventano potenziali ambiti prioritari per interventi di rigenerazione urbana.

La mappatura comprende anche i morfotipi del territorio e le visuali strategiche verso il Castello e le catene montuose circostanti, garantendo che la crescita urbana non comprometta il paesaggio. “Udine non subisce il paesaggio: lo riconosce, lo protegge e lo valorizza come fondamento del proprio sviluppo urbano”, sottolinea Zini.

Le reti strategiche della città

La conformazione integra nel PRG tre reti strategiche: la rete dei beni culturali, che valorizza l’identità storica della città, dalla stagione tiepolesca al castelliere protostorico del Colle, e le antiche rogge come infrastruttura produttiva; la rete della mobilità lenta, che collega Udine al territorio circostante attraverso ciclovie, Biciplan, ippovie e percorsi nei parchi del Torre e del Cormor; e la rete ecologica locale, elaborata con il Museo di Storia Naturale e l’Università, che individua nodi ecologici, corridoi di connessione regionale e stepping stones per garantire la continuità naturale del territorio.

Una pianificazione condivisa e integrata

Il percorso di conformazione ha coinvolto tutti i settori comunali, dal verde alla cultura, e ha visto la collaborazione di Regione, Soprintendenza, Università e Museo Friulano di Storia Naturale. L’obiettivo è stato costruire uno strumento coerente e interdisciplinare, in grado di guidare lo sviluppo della città senza compromettere storia, identità e paesaggio. “Con questa pianificazione possiamo guidare le trasformazioni della città, tutelando il patrimonio storico e culturale, riducendo il consumo di suolo e valorizzando la qualità ambientale”, conclude Zini.