Cestini, cassonetti intelligenti e isole ecologiche, il piano del Comune per rendere Udine più pulita

Il piano del Comune di Udine per la raccolta dei rifiuti

Prima la studio, dettagliato, sul servizio di raccolta rifiuti e igiene urbana, con la fotografia demografica e le abitudini di utilizzo degli udinesi, la mappa interattiva dei cestini cittadini, la messa in luce delle criticità e le proposte di miglioramento. Ora, la partenza della vera e propria fase operativa. L’Assessorato all’Ambiente guidato da Eleonora Meloni ha preso in mano il dossier relativo alla pulizia cittadina e alla dotazione di cestini porta rifiuti e insieme agli uffici comunali e a Net, darà il via ai primi acquisti. I primi cestini, sui 139 previsti dal piano, saranno destinati in particolare alle aree est e sud della città e arriveranno i primi di agosto.

 “Abbiamo effettuato un lungo lavoro di analisi e strategia per capire come e dove intervenire” spiega l’assessora Meloni. “È stato richiesto uno studio a Net e grazie al lavoro effettuato dal servizio Ambiente, che ringrazio per il grande impegno, siamo riusciti a geolocalizzare singolarmente su mappa tutti i punti e a capire come intervenire. Prima di adesso nessuno aveva mai effettuato un censimento. Adesso abbiamo gli strumenti per poter operare. Dai primi dati raccolti si chiarisce che la situazione è purtroppo peggiorata con l’introduzione della raccolta porta a porta. Un servizio che per come è stato impostato non ha saputo cogliere le opportunità, complicando anzi la quotidianità dei cittadini. Ora ottimizzeremo la presenza dei cestini e la raccolta, per proseguire con gli altri obiettivi che ci siamo posti: isole ecologiche, spazzino di quartiere, la valutazione di ulteriori servizi come l’utilizzo di contenitori intelligenti”.

L’analisi del Comune

Dall’analisi dello stato di fatto è emerso come a Udine il 33% delle abitazioni sia inserito in contesti plurifamiliari e si tratti in genere di piccoli appartamenti. Più della metà della città è edificata, mentre le aree verdi sono il 10% del territorio. Il 34% è invece rappresentato da aree agricole. In città sono già presenti 1.322 cestini, dei quali 1.022 (il 77%) sono porta rifiuti indifferenziati, 188 sono posacenere e 112 cestini per la raccolta delle deiezioni canine.

Al momento il quartiere più popoloso è quello di Chiavris – Paderno anche se il centro storico, al momento il più servito, è quello con maggiore densità abitativa ed è inoltre attraversato anche da flussi turistici e di pendolari. Dallo studio infatti emerge come più della metà dei cestini sia localizzato proprio nel cuore della città, anche se geograficamente si tratta della zona meno estesa.

I cestini a Udine

In centro i cestini vengono svuotati quotidianamente, mentre nelle altre aree gli operatori svolgono l’attività di pulizia dei cestini e dei rifiuti abbandonati in alcuni giorni della settimana, per un massimo di tre passaggi, con un mezzo dedicato.

Al momento quindi la zona est, e in secondo luogo la zona sud della città appaiono in proporzione sguarnite, con rispettivamente 86 e 187 cestini, il 6,5% e il 14,1%. Lo studio evidenzia anche il numero e la tipologia di cestini (cilindrico, ovale a terra, in pietra, trespoli, ellittici per deiezioni canine, posacenere) identificando anche le abitudini di utilizzo e un’analisi in base ad alcuni indicatori che misurano i livelli di prestazione dei servizi di pulizia delle strade e dei rifiuti urbani. 

“Il primo problema riguarda la dotazione insufficiente in alcuni punti della città, in primis nell’area definita a Udine Est – spiega Meloni -. La seconda criticità riguarda l’uso scorretto dei cestini porta rifiuti. L’utente li utilizza per conferire il rifiuto indifferenziato domestico, oppure, nel caso dei cestini per le deiezioni canine, vi conferisce i rifiuti da passeggio, come se fosse un cestino normale, con il risultato di intasare immediatamente l’imboccatura molto ristretta che è propria di quella tipologia. Ne risultano uno scarso decoro cittadino oltre che diverse problematiche per la raccolta e la pulizia degli stessi cestini”.

I primi interventi

“Il “primo pacchetto” di interventi – spiega Meloni – darà una prima risposta alle criticità e necessità del territorio. Abbiamo in programma da qui ai prossimi mesi, fino ad ottobre l’acquisto di circa 140 cestini, di questi 38 verranno destinati alla zona est, altri 31 alla zona sud. Per un paio di mesi testeremo anche un cestino compattatore intelligente ed energia solare”. 

L’installazione sarà accompagnata dal rimodulamento della frequenza di svuotamento delle diverse zone. In particolare con un servizio giornaliero, escluso la domenica, nel centro storico e trisettimanale nel resto del territorio. Anche le aree funzionali saranno rivisitate, per garantire un corretto equilibrio tra i carichi di lavoro gravanti su ogni operatore.