Possibile cessione dell’Udinese, le parole del sindaco De Toni

Le dichiarazioni del sindaco De Toni sulle indiscrezioni che vedono l’imminente cessione dell’Udinese a un fondo americano.

Il futuro dell’Udinese Calcio potrebbe essere a un punto di svolta. Le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni su una possibile cessione della proprietà da parte della famiglia Pozzo hanno acceso i riflettori su uno scenario che, se confermato, rappresenterebbe un cambiamento epocale per il club friulano. A commentare la situazione è stato il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, che in una dichiarazione ufficiale ha sottolineato la portata storica della notizia, evidenziando al contempo la necessità di guardare a questa eventuale transizione con spirito costruttivo.

Se così fosse, come apprendiamo da alcune indiscrezioni emerse in questi giorni, ci troveremmo di fronte a una svolta significativa nella storia dell’Udinese Calcio – ha commentato il primo cittadino – . Dopo 39 anni di saldo governo da parte della famiglia Pozzo, questo eventuale passaggio rappresenterebbe un’evoluzione ormai frequente nel contesto del calcio moderno, una transizione che abbiamo già visto avvenire in altre realtà del panorama calcistico italiano e che, se ben gestita, può costituire una nuova opportunità di crescita e sviluppo per la nostra squadra.

 In uno scenario di questo tipo, la vera garanzia per il presente e per il futuro dell’Udinese in chiave sportiva rimane la famiglia Pozzo, che in tutti questi anni non solo ha garantito 31 anni di Serie A, ma ha anche incarnato la solidità, la competenza e la capacità tutta friulana di amministrare con lungimiranza una delle società più importanti del calcio nazionale. Il loro profondo legame con il territorio è stato, e continuerà a essere, un punto di riferimento imprescindibile. 

Anzi, proprio in questa fase di possibile trasformazione, potrebbe aprirsi l’occasione per rafforzare ulteriormente il legame tra l’Udinese, la città di Udine e l’intero Friuli. Penso allo studio di forme di sinergia strutturali, che permettano di mantenere un radicamento identitario forte all’interno della società, affinché l’Udinese continui a rappresentare non solo una squadra di calcio, ma anche un simbolo della nostra comunità. 

 Infine, sono certo che questo scenario potrà offrire uno stimolo ulteriore per dare concretezza al progetto dello ‘Stadio 2.0’, su cui stiamo lavorando fin dall’inizio del nostro mandato. Fin da subito abbiamo voluto con la società che lo stadio Friuli potesse diventare un vero e proprio centro di incontro e di servizi, un luogo aperto alla città e al territorio, capace di unire sport e innovazione. Sono sicuro che anche questo sarà un asset decisivo per il futuro”.