L’Università di Udine nel progetto europeo per l’energia pulita

L’ateneo di Udine tra i partner di sei Stati diversi.

Molte delle fonti di energia che usiamo al giorno d’oggi hanno bassa efficienza, si basano su risorse non rinnovabili e causano enormi danni al pianeta contribuendo al riscaldamento globale. GreEnergy propone l’uso della più pulita tra le energie disponibili: il sole.

Il sole è infatti la risorsa energetica più potente e abbondante che abbiamo sulla Terra, e rappresenta una sorgente di energia inesauribile per il nostro pianeta. Tuttavia, secondo quanto riportato dal Joint research centre, ad oggi l’energia fotovoltaica copre solo il 4% del consumi mondiali, a causa della bassa efficienza dei pannelli fotovoltaici, e del loro costo elevato.

L’ambizione del progetto GreEnergy è quella di definire un nuovo paradigma nel campo dell’energia solare. Il progetto prevede di realizzare un prototipo di un nuovo sistema di estrazione dell’energia dal sole attraverso nano-antenne ottiche accoppiate ad un dispositivo ultraveloce di rettificazione e alla carica di un super-micro condensatore. L’obiettivo è di dimostrare un’efficienza del 20-40% per rendere questa tecnologia competitiva con l’attuale stato dell’arte.

Questa soluzione innovativa a basso costo potrebbe rivoluzionare completamente il mercato dell’energia e dare vita a nuovi dispositivi elettronici che potrebbero funzionare auto-alimentandosi senza la necessità della connessione alla rete elettrica o ad un alimentatore esterno.

Coordinato dalla Chalmers University of Technology (Svezia), GreEnergy è un progetto interdisciplinare di durata quadriennale che coinvolge otto partner provenienti da 6 Stati diversi: oltre alla già citata Università capofila, le Università di AAlto (Finlandia), l’Università Politecnica delle Marche e l’Università di Udine con il gruppo del professor Michele Midrio del Dipartimento politecnico di ingegneria e architettura, tre Sme ad alta specializzazione tecnologica, Amo Gmbh (Germania), Sciprom Sàrl (Svizzera) e Nogah Photonics (Israele) ed un centro di ricerca, Ihp – Innovations For High Performance Microelectronics (Germania).

“Con GreEnergy vogliamo dimostrare che è possibile raccogliere e convertire l’energia solare in maniera più efficiente e a minor costo di quello che si fa al giorno d’oggi” commenta il coordinatore del progetto, professor Per Lundgren della Chalmers University of Technology. “Riuscire a convertire onde elettromagnetiche alle frequenze ottiche, e ad accumulare l’energia convertita è una sfida enorme – prosegue –, che noi vogliamo vincere affrontando in modo coordinato il design, la progettazione e la fabbricazione delle antenne, del rettificatore e delle nano-batterie. Il risultato sarà un successo senza precedenti che rappresenterà un cambio epocale del modo in cui potremo sfruttare l’energia del sole”.