Pale eoliche nelle Valli del Natisone, le preoccupazioni dei cittadini

Ieri nella sala consiliare di San Pietro al Natisone l’incontro sul progetto del parco eolico.

Una sala consiliare gremita, cittadini attenti e preoccupati, e un tema destinato a far discutere: l’ipotesi di realizzare un parco eolico sul monte Craguenza/Kraguojna ha acceso il dibattito pubblico nelle Valli del Natisone. L’incontro, svoltosi ieri, venerdì 18 luglio, è stato promosso da diverse liste civiche locali e ha visto la partecipazione della consigliera regionale Simona Liguori (CIVICA FVG), che ha sottolineato la necessità di un nuovo approccio alla transizione ecologica, fondato sull’ascolto e sulla partecipazione attiva delle comunità locali.

“Serve ascolto e partecipazione. Il futuro energetico va costruito con le comunità, non contro di esse – ha commentato la consigliera Liguori – . Ho ascoltato con attenzione le tante persone intervenute all’incontro pubblico che si è tenuto ieri venerdì 18 luglio 2025 alle ore 19.00 presso la Sala Consiliare di San Pietro al Natisone sul progetto di installazione di un parco di pale eoliche sul monte Craguenza/Kraguojna. Una serata partecipata, organizzata da liste civiche attive nei comuni delle Valli del Natisone – San Leonardo Civica, Prospettiva Comune, Pulfero Bene Comune e Consenso Civico – che hanno saputo mettere al centro le preoccupazioni dei tanti cittadini e le loro le richieste di trasparenza e i dubbi legittimi su un progetto che rischia di incidere in modo significativo sul paesaggio, sull’ambiente e sul futuro stesso di un territorio già fragile e prezioso. 

“Credo che la transizione ecologica sia necessaria e urgente, ma che non debba essere imposta dall’alto o calata sulle teste delle comunità. Serve condividere con la gente che quei territori li vive ogni giorno le scelte che avranno una ricaduta sulla tutela dell’ambiente, ma anche sulla la salute, sull’identità e sulle economie locali. Troppo spesso le aree interne vengono dimenticate o usate come terreno di conquista. Serve una nuova stagione di ascolto e partecipazione, che rimetta al centro le comunità e non le escluda”, conclude Liguori.