Il bazar di Beput pronto a passare di mano, è un pezzo di storia del Friuli

In vendita lo storico bazar di Basiliano

Secchi, zoccoli, scalpelli e oggetti in legno appesi ovunque. Una volta questa era la ferramenta Fabbro, negozio storico del comune di Basiliano. L’attività è stata aperta da Giuseppe Fabbro nel 1948 e da allora non ha mai smesso di lavorare, neanche sotto la gestione del figlio Giorgio.

“Il negozio lo aveva aperto mio padre, che prima era in marina, poi è stato catturato. Dopo il periodo di prigionia, è riuscito a lavorare in comune, fino a quando ha deciso di dedicarsi al commercio”, racconta Giorgio. Così, con spirito di intraprendenza, Giuseppe, detto Beput, decise di dare l’avvio ad una nuova carriera. Il “Nuovo Bazar” forniva qualsiasi cosa e lo sta facendo tutt’oggi, come spiega Giorgio: “Per dire, anche durante il periodo di pandemia non abbiamo mai chiuso, anzi. Potrei dire che abbiamo lavorato di più”. Il negozio ha continuato la sua attività vendendo gel, mascherine, guanti, ma anche prodotti per il riscaldamento, come il pellet o la legna.

Il futuro della ferramenta.

Giorgio racconta che quando ha preso le redini della ferramenta, insieme a sua moglie Bruna e al commesso dell’epoca, ha risistemato e messo in ordine il posto, ampliando anche il settore: “Ai tempi c’era qualsiasi cosa e ovunque. Era davvero un tipico bazar dell’epoca”. Adesso, Giorgio è stato chiamato per un nuovo lavoro: fare il nonno. “In tutti miei anni di attività ho sempre dato il massimo, non mi sono mai risparmiato – afferma il titolare – però ora voglio dedicarmi alla famiglia. Certo, non sarò in riposo totale: è impegnativo fare il nonno, in più vorrei dedicarmi anche al giardino di casa”.

Giorgio confida che gli mancherà molto il contatto con le persone e che all’inizio si troverà un po’ spaesato. “Di certo non concludo la mia attività immediatamente, infatti se troviamo dei ragazzi giovani che vogliono prendere in gestione l’esercizio commerciale, io e mia moglie faremo dell’affiancamento – spiega Giorgio – non vogliamo lasciarli da soli, ma aiutarli e guidarli. Vogliamo renderli consapevoli che lavorare in questo negozio non è come farlo per un supermercato qualsiasi: significa mettersi al servizio, a disposizione, di una comunità, ma sopratuttto portare avanti anni di storia e sogni”.