Preso un componente della banda della spaccata all’Eurospin di Capriva. Avevano colpito anche i distributori di benzina di Udine

Il furto ai danni del supermercato Eurospin di Capriva.

Fermato uno dei membri della banda che aveva perpetrato il furto ai danni del supermercato “Eurospin” di Capriva la notte precedente. A seguito di alcuni furti verificatisi negli ultimi mesi, in particolare il raid all’Eurospin di Capriva del Friuli della notte dell’8 marzo scorso, i carabinieri della Compagnia di Gorizia hanno intensificato i servizi nell’arco serale e notturno per prevenire e contrastare il fenomeno, che ha colpito peraltro, oltre che il goriziano, anche diverse aree della regione.

Grazie alle segnalazioni di altri comandi Arma relative ad altri “colpi”, tra cui gli assalti, anche a distributori di carburante, perpetrati sia nel pordenonese che nell’hinterland udinese da parte di una banda che si muoveva su autovetture rubate, già la notte tra il 24 ed il 25 marzo la Radiomobile di Gorizia aveva intercettato un veicolo segnalato, tentando di mettersi al suo inseguimento, senza riuscire a raggiungerlo per  l’altissima velocità a cui lo stesso viaggiava in senso opposto di marcia. Nel frattempo, la banda aveva appena fatto una nuova “spaccata” all’Eurospin di Capriva e rubato alcuni generi alimentari ed il fondo cassa. 

Non essendo stata rintracciata l’auto nel corso della giornata, nel tardo pomeriggio del 25 marzo, sospettando che i malviventi potessero essere ancora in zona e che potessero porre in essere ulteriori sortite, i carabinieri del capoluogo Isontino hanno organizzato degli appositi servizi, con l’impiego di 2 autoradio di pronto intervento, personale in abiti civili e le pattuglie di alcune Stazioni carabinieri, con il compito di perlustrare l’area tra Capriva e la SS55.

Verso le ore 20 dello stesso giorno, una pattuglia del Radiomobile che stava percorrendo via I Maggio a Savogna d’Isonzo, riconosceva, proveniente da via Strada Alta di quel Comune, la macchina sfuggita al controllo la notte tra il 24 ed il 25 marzo. Immediatamente i militari segnalavano l’avvistamento alle altre pattuglie in circuito e si mettevano all’inseguimento della macchina. Questa iniziava una folle fuga ad altissima velocità lungo la SP8 in direzione Sagrado e, per cercare di evitare di essere raggiunti, lanciavano 3 estintori da 6 chili all’indirizzo della pattuglia dei carabinieri e, successivamente, anche alcuni piedi di porco in ferro.

Con non poche difficoltà, la radiomobile riusciva a continuare l’inseguimento del mezzo in fuga, finché lo stesso non si andava a schiantare sul guard rail in prossimità di Poggio Terza Armata. A quel punto, dalla vettura scendevano due malviventi che scappavano a piedi e che, approfittando del buio, si dileguavano nella boscaglia.

Sopraggiunte le altre pattuglie in rinforzo, mentre un equipaggio rimaneva a sorvegliare l’auto rubata abbandonata, iniziava una serrata battuta alla ricerca dei fuggitivi tra la SP8 e la boscaglia fino all’Isonzo. Dopo oltre due ore di ricerche, i militari riuscivano a individuare uno dei malviventi, che al momento della sua cattura reagiva divincolandosi e spingendoli per cercare di sfuggire, ma che veniva opportunamente bloccato e ammanettato e, successivamente, accompagnato alla caserma di Gorizia.

Le ricerche dell’altro fuggiasco sono proseguite per buona parte della notte, anche con l’ausilio delle pattuglie delle Compagnie carabinieri di Monfalcone e Gradisca, ma senza riuscire a rintracciarlo. È stata, invece, sequestrata l’auto utilizzata per la fuga e sono stati recuperati e sequestrati gli estintori lanciati contro i carabinieri, nonché un borsello contenente oltre 3.600 euro in contanti appartenente ai malviventi e sono stati raccolti ulteriori preziosi elementi ai fini delle indagini, ora al vaglio degli inquirenti, che auspicano possano permettere di dimostrare il coinvolgimento dei due anche in relazione ad altri recenti reati commessi in ambito regionale.

Il fuggitivo fermato, un rumeno di 25 anni, con numerosi precedenti specifici e da poco uscito da un carcere italiano per analoghi fatti, al termine delle formalità di rito è stato associato alla casa circondariale di Trieste. Nelle mattinata di oggi il fermo dell’uomo è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari, venendo disposta nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.