Ad Arta Terme inaugurato il nuovo ambulatorio della dottoressa Chiara Vriz

L'inaugurazione del nuovo ambulatorio medico affidato alla dottoressa Chiara Vriz alla presenza del sindaco Andrea Faccin, dei membri dell'amministrazione comunale, del parroco don Ivo Dereani

Nuovo ambulatorio ad Arta Terme.

E’ stato inaugurato ieri pomeriggio ad Arta Terme il nuovo ambulatorio medico affidato alla dottoressa Chiara Vriz, originaria di Villa Santina. Tra i presenti alla cerimonia l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, il sindaco Andrea Faccin, i membri dell’amministrazione comunale, il parroco don Ivo Dereani, che ha impartito la benedizione, e numerosi cittadini.

“Una di quelle giornate da ricordare per le piccole comunità e per le comunità di montagna: l’apertura di un nuovo ambulatorio di medicina generale rappresenta un presidio sociale e sanitario fondamentale – ha spiegato l’assessore Riccardi – . Quando una giovane dottoressa decide di rimanere nella propria terra, di mettere a disposizione competenze e passione per la sua gente, questo diventa un segno concreto di speranza e di fiducia nel futuro“.

La sede, ospitata nei locali dell’ex ufficio turistico acquisiti dal Comune dalla Regione, è stata completamente ammodernata e organizzata per offrire un ambiente funzionale e confortevole. “Il Comune – ha osservato Riccardi – ha dimostrato tempestività e senso di responsabilità, riuscendo in tempi brevi a predisporre una struttura ordinata e moderna, punto di riferimento essenziale per la popolazione”.

L’assessore ha poi sottolineato che “la medicina generale è un pilastro del sistema sanitario: non possiamo considerarla una specialità di ‘serie B’. I medici di famiglia svolgono un ruolo complesso, perché accanto ai bisogni sanitari intercettano anche quelli sociali, in particolare delle persone fragili e anziane. Sono il primo presidio di fiducia e di prossimità per le comunità locali”.

I medici di famiglia e il Friuli Venezia Giulia.

Sul piano nazionale, Riccardi ha ricordato come “la crisi della medicina generale derivi da anni di indecisioni e da un sistema formativo che ha prodotto carenze strutturali in tutto il Paese. Oggi serve una visione condivisa e riforme che mettano al centro la prossimità, l’equilibrio tra specializzazioni e medicina territoriale e il riconoscimento pieno del ruolo del medico di famiglia“.

“Le giovani donne che scelgono la professione medica devono poter conciliare il lavoro con la vita familiare senza dover rinunciare alla carriera – ha poi sottolineato Riccardi -. È un tema che abbiamo posto a livello nazionale e che trova oggi una prima risposta: l’accordo collettivo consentirà di modulare non solo le ore, ma anche il numero degli assistiti, garantendo alle dottoresse condizioni più eque e sostenibili per continuare a esercitare la loro vocazione”.

L’assessore alla Salute ha poi aggiunto che la Regione Friuli Venezia Giulia “sta lavorando per rendere più attrattivo il percorso dei giovani medici e per introdurre, già con la prossima legge di stabilità, norme che permettano di equiparare il livello formativo e contrattuale degli specializzandi, così da garantire una maggiore stabilità nel tempo”.

“L’apertura di questo ambulatorio – ha concluso Riccardi – è il segno di una comunità che si organizza, che reagisce e che guarda avanti. È una risposta concreta ai bisogni di salute e di coesione sociale di un territorio che non si rassegna”.