Legambiente protesta contro la strada Plotta-Marinelli, oggi il sit-in fuori dal rifugio

La protesta di Legambiente contro la strada Plotta-Marinelli.

Continua la protesta degli ambientalisti contro la Regione e gli enti di promozione turistica che, da una parte, investono migliaia di euro in campagne pubblicitarie tese ad attirare i turisti esaltando la natura e l’ambiente “incontaminato” delle nostre montagne e, dall’altra, approvano progetti di realizzazione di strade forestali inutili o sovradimensionate che rischiano di stravolgere questi territori.

Legambiente, che proprio su questi aspetti aveva deciso di assegnare già nel 2020 una “bandiera nera” nell’ambito della sua campagna “Carovana delle Alpi”, ribadisce la forte preoccupazione per alcuni di questi interventi, che, oltre a non avere valide giustificazioni dal punto di vista economico, avranno come conseguenza lo sconvolgimento e la banalizzazione di luoghi particolarmente suggestivi, sovrapponendosi, e quindi cancellandoli, a sentieri e mulattiere anche molto conosciuti e frequentati.

Uno di questi progetti, balzato all’attenzione della cronaca nei mesi scorsi, prevede la realizzazione di una strada sulla storica mulattiera che raggiunge il rifugio Marinelli dal versante di Timau, nel tratto finale che sale dal Laghetto Plotta.

Come è noto l’associazione si era fatta promotrice assieme alla Delegazione Regionale del Cai e ad Italia Nostra di una petizione che in poche settimane aveva superato le 13.000 firme. Oggi la mobilitazione riparte, con l’effettuazione di un “sit-in” nei pressi del rifugio alle 10.30. L’iniziativa si svolgerà in contemporanea e nel rispetto dello svolgimento della celebre Staffetta dei Tre Rifugi, proprio per ribadire che a certe quote e in certi ambienti si deve andare solo a piedi e che l’apertura di nuove strade favorisce inevitabilmente il transito, anche abusivo, di veicoli a motore con il loro carico di inquinamento acustico e dell’aria. Ben altri sono gli interventi sulla viabilità da effettuare, come ben sanno gli abitanti di Collina e Collinetta tutt’ora costretti a distanza di mesi ad un senso unico alternato per raggiungere Forni Avoltri.