Ultimi e invisibili, la mostra con i quadri realizzati dai carcerati di Tolmezzo

La mostra “Ultimi e invisibili” a Trieste.

Inaugurata la mostra “Ultimi e invisibili” a Trieste. Un’arte nata in carcere, che esce dalla prigione in cui ha preso forma, colore e segno, per entrare nella Casa della Comunità regionale e in questo modo offrirsi idealmente a tutto il territorio come testimonianza del bisogno di relazione con il mondo e di una costruttiva esperienza per superare alienazione, solitudine, precarietà esistenziale.

E’ questo il messaggio profondo, sottolineato dal presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, della mostra Ultimi e Invisibili che è stata inaugurata al termine della seduta antimeridiana dell’aula e che espone le opere realizzate dai detenuti del carcere di Tolmezzo con l’obiettivo di dare visibilità alla realtà carceraria del nostro territorio.

La privazione della libertà concede un osservatorio ristretto che amplifica il bisogno di comunicare: l’esperienza del carcere deve essere occasione di cambiamento – ha sottolineato Irene Iannucci, direttore della Casa circondariale di Tolmezzo evidenziando il significato dell’esposizione in questa sede.

Opere e riflessioni attraverso le quali i detenuti esprimono il loro stato d’animo, l’urgenza di non sentirsi invisibili e dimenticati – ha sottolineato ancora il presidente del Consiglio Zanin – cercando un incontro con il mondo attraverso lo sguardo di chi osserverà i loro quadri e leggerà le loro parole.

La mostra sarà visitabile fino al 22 marzo, negli spazi espositivi al secondo piano del Palazzo di piazza Oberdan 6 a Trieste, negli orari consueti, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 dal lunedì al giovedì mentre il venerdì solo al mattino fino alle 13.00.