Silver in Alps: il progetto in Carnia che migliora memoria e attenzione degli anziani

I risultati del progetto: migliora la memoria degli anziani

Un’estate di esercizi, telefonate e attenzione alla mente ha portato risultati sorprendenti per gli anziani della Carnia. Il progetto pilota Silver in Alps, condotto su 65 over 70 residenti in nove comuni della montagna carnica, ha dimostrato che la stimolazione cognitiva può avere effetti tangibili anche in aree periferiche o “ultraperiferiche”.

Durante l’estate 2025 i partecipanti hanno seguito un training cognitivo somministrato telefonicamente da figure professionali formate. I risultati, rilevati attraverso test cognitivi e questionari somministrati prima e dopo il percorso, mostrano che otto partecipanti su dieci hanno incrementato significativamente l’efficienza cognitiva globale, migliorando memoria, attenzione e funzioni esecutive.

I progressi riguardano in particolare il consolidamento e il richiamo delle informazioni, la flessibilità cognitiva e il controllo attentivo, abilità essenziali per la vita quotidiana. Oltre il 90% dei partecipanti ha riferito di aver percepito benefici in termini di prontezza mentale, senso di autoefficacia e benessere derivante dall’interazione con l’operatrice, con un aumento complessivo della percezione di efficienza cognitiva e della qualità emotiva.

Presentazione dei dati e Open Talk

I risultati di Silver in Alps 2025 sono stati presentati a Tolmezzo, nella Sala Conferenze del Centro Servizi Museali, al termine dell’Open Talk “Innovazione sociale e digitale per la qualità della vita nella montagna che invecchia”. L’incontro, promosso dalla Cooperativa sociale Cramars che ha curato la sperimentazione del progetto in partnership con Optimens S.r.l. – sb, si è svolto nell’ambito del consorzio iNEST, finanziato dal PNRR con fondi europei NextGenerationEU.

Il talk ha affrontato la longevità in montagna con le competenze e le esperienze di Anna Zenarolla del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, Laura Pagani di Active Ageing, gruppo interdisciplinare dell’Università di Udine, Olga Puccioni, CEO di Optimens S.r.l. – sb, e Annalisa Bonfiglioli, Vicepresidente di Cramars.

Restituzione dei risultati e partecipazione delle istituzioni

La fase di restituzione dei dati ha visto la partecipazione di rappresentanti locali e partner del progetto, tra cui Adelia Candotti della Comunità di montagna della Carnia, Paola Dario responsabile del Servizio sociale dei Comuni della Carnia, Daniele Cortolezzis, Project Manager di INEST per UniBZ, Ludovica de Giovanni per Optimens S.r.l. – sb e Raffaella Petris per Cramars.

La presidente di Cramars, Stefania Marcoccio, ha sottolineato come l’integrazione tra innovazione digitale e sociale rappresenti una strategia vincente per promuovere salute, autonomia e qualità della vita nelle terre alte. «Ogni utente è stato protagonista del proprio percorso di allenamento cognitivo – ha spiegato – in un processo trasformativo che rafforza le comunità locali e costruisce relazioni umane attraverso ricerca e collaborazione con le istituzioni».

Valutazione e impatto del progetto

Secondo Ludovica de Giovanni di Optimens S.r.l. – sb, i risultati di Silver in Alps sono stati valutati su due livelli: oggettivo e soggettivo. Il primo ha previsto test cognitivi completi all’inizio (T0) e al termine (T1) del percorso, per misurare i cambiamenti nei diversi domini cognitivi, tra cui memoria, linguaggio, attenzione e funzioni esecutive.

Il secondo livello ha rilevato l’autopercezione dei partecipanti attraverso questionari sul tono dell’umore e sulla percezione delle proprie capacità cognitive, integrando i dati con il feedback finale sull’utilità e sui benefici percepiti del percorso. Questo approccio ha consentito di misurare in modo integrato sia l’efficacia reale del training cognitivo sia il suo impatto sul benessere emotivo e sulla qualità della vita dei partecipanti.

Finanziamenti e partnership

Il progetto è stato reso possibile grazie a risorse PNRR dell’Unione Europea, fondo NextGenerationEU, nell’ambito dell’investimento M4C2 per la creazione e il rafforzamento di ecosistemi dell’innovazione per la sostenibilità. Lo Spoke 1, “Ecosystems for mountain innovations”, ha come capofila la Libera Università di Bolzano, con il contributo strategico della Cooperativa Cramars, di Optimens S.r.l. – sb e del consorzio iNEST.

Silver in Alps rappresenta così un modello pilota di innovazione sociale e digitale, capace di combinare tecnologia, ricerca scientifica e partecipazione attiva degli anziani, per promuovere autonomia, benessere cognitivo e relazioni umane nelle comunità di montagna..