Adescava minorenni dal Kosovo a Udine, 47enne arrestato dopo la fuga in Svizzera

Il 12 agosto scorso, la Polizia svizzera, a Ginevra, ha dato esecuzione al Mandato di Arresto Europeo, disposto a seguito dell’ordine di carcerazione emesso in data 12 settembre 2019 dalla Procura Generale presso la Corte D’Appello di Trieste, nei confronti di un 47enne kosovaro.

I furti a Udine.

Il soggetto in questione deve scontare una pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione, conseguente a un cumulo pene, disposto a seguito delle sentenze dei Tribunali di Udine e della Corte D’Appello di Trieste per una serie di eventi delittuosi occorsi fra il 2010 ed il 2012. Nella fattispecie vengono contestati all’uomo due episodi di furto aggravato presso strutture commerciali di Udine ed una rapina impropria, avvenuta in un negozio di questa provincia.

Il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Inoltre, il condannato è stato ritento colpevole di essere partecipe di una banda delinquenziale transnazionale, dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di minori provenienti dal Kosovo, che attraverso la Serbia, Slovenia e l’Austria, venivano fatti giungere illegalmente in Italia, nel periodo compreso fra il 2009 ed il 2010. Le indagini compiute dalla locale Squadra Mobile, permettevano di delineare accuratamente la struttura criminale del gruppo, in ogni sua parte e appartenente, capitalizzando le varie fasi dell’illecita attività anche attraverso le dichiarazioni rese dai giovani, giunti in Italia.

Nella fattispecie, il cittadino kosovaro, che alla data dei fatti dimorava in un appartamento di Udine, aveva il compito di avvicinare i giovani appena giunti illegalmente a Udine, punto di arrivo in Italia dei migranti, accompagnarli presso la sua dimora, con aiuto di un altro connazionale, e dopo averli ospitati per uno-due giorni, in modo discreto li accompagnava fino alla Questura di Udine, dove questi, da soli, si presentavano come minori non accompagnati.

A seguito del provvedimento di condanna, l’uomo si era reso irreperibile in Italia fin dalla fine del 2016, trasferendosi prima in Germania e di seguito in Francia, dove abitava con la famiglia, verosimilmente nella città di Bordeoux, come assunto attraverso il monitoraggio delle fonti aperte. L’uomo, il 12 agosto scorso, è stato rintracciato a Ginevra, e tratto in arresto in esecuzione al Mandato di Arresto Europeo che la Procura Generale di Trieste aveva provveduto a predisporre, sulla base degli elementi investigativi partecipati da questa articolazione.