Punto di riferimento per tutti i giovani e sempre con la battuta pronta, Martignacco piange Andrea, morto a 46 anni nello schianto in tangenziale

Il lutto di Martignacco per la morte di Andrea di Benedetto.

Il risveglio all’alba di quella che avrebbe dovuto essere una soleggiata e spensierata domenica dalle sfumature estive, si è rivelato invece, per la comunità di Martignacco, decisamente doloroso e sconvolgente.

La notizia della morte di Andrea di Benedetto, quarantasettenne residente del posto, rimasto coinvolto in un incidente, per cause ancora in via di accertamento, alle 5 di questa mattina, domenica 18 giugno, all’ingresso della tangenziale di Via Ferrara a Tavagnacco, ha colto di sorpresa e scosso la comunità.

Quella comunità che Andrea tanto amava e alla quale dedicava tutto se stesso. Sempre in prima linea, parte attiva nel coinvolgere ed aggregare la gioventù nelle iniziative. “Siamo tutti ancora increduli in merito a quanto accaduto. Andrea era un ragazzo sempre presente, particolarmente attivo nelle attività di volontariato in ambito parrocchiale e non solo. Aveva una singolare capacità di aggregare le forze giovanili del nostro paese, grazie alla passione e all’impegno che ci metteva. Nel suo volto, mai un cenno di rabbia, di ostilità. Sempre gioviale, la battuta pronta, la parola buona per tutti. Proprio per questo i giovani avevano preso la sua figura come punto di riferimento, all’interno delle attività. Questa tragedia lascerà un segno indelebile all’interno della nostra comunità, oltretutto, in questo periodo, eravamo soliti ripartire con i festeggiamenti, e la sua presenza, essendo lui da anni membro dell’associazione, mancherà tremendamente a tutti”, racconta, con un filo di voce, il sindaco di Martignacco, Gianluca Casali.

La stessa amarezza traspare dalle parole di chi, quella sagra, continua ad organizzarla da anni, Roberto Grion, presidente della “Sagra d’Avost”, una delle manifestazioni più in vista del territorio “Andrea gestiva, da qualche anno, un reparto della nostra sagra che vedeva coinvolti moltissimi giovani. Era il referente non solo per l’organizzazione delle pietanze che venivano distribuite nel chiosco giovani, dal kebab, ai panini alle patatine , ma anche e soprattutto per il suo spirito gioviale e disponibile sempre con tutti. Riusciva a fare da collante, coinvolgeva tutti. Qualche volta anche il figlio è venuto a darci una mano durante i festeggiamenti”, conclude Grion. Non solo un uomo facente parte di una comunità, ma una persona in grado di dare un esemplare e sentito contributo umano e sociale.

Stessa cosa, in ambito lavorativo, nel quale Andrea era particolarmente stimato, come racconta Umberto Mucig, titolare della ditta di installazioni elettriche FMI di Feletto Umberto, nella quale Andrea aveva prestato servizio fino a novembre 2021. “Questa notizia è stata letteralmente una doccia gelata. Andrea era una figura molto importante all’interno dell’azienda, era capo cantiere, ben formato dal punto di vista lavorativo, in gamba, efficiente. Ma non solo. Io e Andrea ci frequentavamo anche al di fuori del contesto lavorativo. Eravamo entrambi appassionati di macchine e motori, tant’è che l’anno scorso siamo stati assieme alla fiera di Milano. Eravamo soliti fare diverse gite, cene, proprio perché era davvero una gran bella persona, si stava bene in sua compagnia, era in grado di rallegrare tutti”, conclude Mucig.

Separato, con due figli, Andrea lascia nello sconforto più totale l’intera comunità, che porterà sempre con sé il ricordo di chi, nonostante l’età non ancora così avanzata, è stato comunque in grado di insegnare dei valori di rilevante importanza.