Ater dell’Alto Friuli addio, la Regione vuole cancellarla

In programma una nuova riforma dell’ente.

Nominati appena due anni fa, i direttori generali delle cinque aziende territoriali per l’edilizia residenziale (Ater) del Friuli Venezia Giulia venivano definiti “in continuità” alla riforma dell’ente precedentemente approvata. Oggi, il loro incarico va verso la loro dismissione, con la riduzione a quattro aziende e quattro relativi consigli di amministrazione.

La decisione è arrivata dalla Giunta regionale, ma ora dovrà passare in Consiglio. L’unica fusione in programma è quella tra l’Ater di Udine e dell’Alto Friuli, dopo che sarebbe fallita quella per unire anche Gorizia e Trieste. I cda saranno quindi composti principalmente da un presidente e due consiglieri, ad eccezione di quello di Udine-Alto Friuli che ne conterà quattro. Non si sa ancora, però, chi sarà ad insediarvi.

Fino al 2015, c’era un unico consiglio di amministrazione. L’allora Giunta di Debora Serracchiani decise così per la scomposizione provinciale e questo assetto durerà fino al 31 agosto. Fino a quel giorno, quindi, i direttori generali Riccardo Toso (Udine), Angioletto Tubaro (Pordenone), Sandra Canciani (Alto Friuli), Alessandra Gargiulo (Gorizia) e  Antonio Ius (Trieste) rimarranno in carica. I nomi di chi prenderà i loro posti si sapranno solo nei prossimi giorni.

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