L’Austria ferma i tir in autostrada e chiude le porte al Friuli, Fedriga chiede aiuto al governo

Le limitazioni dell’Austria al transito dei tir sull’autostrada dei Tauri sono un problema per il Friuli Venezia Giulia.

L’Austria chiude la porta al Nordest aggravando una crisi già critica nel traffico delle merci. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha lanciato un appello ai vertici politici della Carinzia, ma le autorità austriache mantengono il divieto ai tir stranieri durante il weekend sull’autostrada dei Tauri, una delle rotte più trafficate dell’Europa Centrale. Il blocco colpisce i trasportatori esteri, mentre i camion austriaci possono transitarvi.

Il divieto.

Il divieto riguarda mezzi sopra le 7,5 tonnellate, e si applica il venerdì tra le 13 e le 19 e il sabato tra le 7 e le 15. Dalle 15 di sabato alle 22 di domenica, il divieto di circolazione dei mezzi pesanti riguarda l’intera rete autostradale austriaca. Il divieto è cominciato il 26 gennaio e proseguirà fino al 30 marzo. Il motivo? Lavori di ammodernamento e ristrutturazione dell’autostrada A10.

Fedriga esprime preoccupazione e sottolinea la mancanza di ascolto da parte dell’Austria. Passando il testimone al governo Meloni, nella speranza che possa avere più fortuna.

La crisi nei trasporti nel Nordest si aggrava con il blocco navale dovuto alla crisi del Canale di Suez e il limitato trasporto su rotaia. La chiusura bi-settimanale dell’autostrada dei Tauri minaccia di peggiorare ulteriormente la situazione.

Con la nuova restrizione, i camion devono fermarsi per due giorni, generando problemi logistici e perdite economiche. Una sosta obbligata il venerdì a Tarvisio o Villach, con ripartenza solo il lunedì. Il valico di Tarvisio è il terzo valico alpino per tonnellate di merci movimentate, dopo San Gottardo e Brennero. Numeri alla mano, la direttrice Udine-Villach-Salisburgo è percorsa ogni ora da 214 mezzi pesanti, i veicoli sono 620 ogni 60 minuti. Da lì passano, ogni anno, merci per 60 miliardi di euro. Ecco perchè due giorni persi ogni settimana si traducono in un danno non indifferente.