La denuncia di una figlia: “Mio padre morto dopo essere stato lasciato a se stesso in ospedale a Gorizia”. L’esposto in Procura

Una figlia denuncia il trattamento di suo padre in ospedale.

Avrebbe trovato il genitore in uno stato di profonda trascuratezza. E così, una figlia ha voluto testimoniare il modo nel quale il padre è stato trattato. Accade nell’ospedale di Gorizia, dove Daniela si è trovata di fronte uno spettacolo che l’ha lasciata sgomenta.

“Questo era mio padre – spiega, mostrando una foto -, un uomo entrato con 68 chili di peso e ridotto ad una larva in Medicina”. Nell’immagine, si vede una persona molto magra, per nulla in salute. “L’ho trovato imprigionato dalle spondine del letto, con diverse piaghe sul corpo, consunto da fame e sete, dopo aver lottato per avere un permesso di un quarto d’ora per visitarlo ottenuto dalla dottoressa che lo seguiva”. Una scelta, quella di Daniela, perché il genitore non rispondeva da giorni al telefono.

“Questo è quello che ho trovato – racconta -. Potete credere la mia disperazione, si tratta di un uomo entrato in carrozzina, ma che a casa cammina con il bastone. Ho preteso con il primario di assicurarmi di dargli pranzo e cena, almeno ero sicura mangiasse”. Sempre secondo il racconto della donna, “il primario mi ha detto che lunedì scorso, alla domanda se volesse andare a casa o continuare a essere curato in ospedale, mio papà avrebbe detto di voler rimanere lì”.

Alle rimostranze della donna sulle condizioni del genitore, “il primario mi dice che effettivamente non vedeva mio padre da quattro giorni e che lo aveva trovato peggiorato: ma i tempi non corrispondono, dato che asseriva di averlo visto lunedì – aggiunge Daniela-. Papà mi ha inoltre raccontato che il personale non passava nemmeno di notte ad assicurarsi dello stato di salute dei pazienti. Ci sono – conclude – molte cose da chiarire su questi fatti”.

Una vicenda che si è chiusa poi nel peggiore dei modi: dimesso dall’ospedale il 29 ottobre, l’uomo sembrava essersi ripreso, ma dopo un iniziale miglioramento, il 3 novembre ha cominciato a sentirsi male e nel pomeriggio è spirato all’età di 84 anni. “È entrato nella struttura con qualche acciacco, ma ancora in forze. Non così ne è uscito”. La donna ha paventato l’ipotesi di presentare un esposto in Procura.