Una fermata “non a misura di disabile”: la protesta fuori dallo stadio Friuli di Udine

La protesta per la fermata del bus fuori dallo stadio Friuli di Udine.

Anche un disabile dovrebbe poter andare allo stadio in bus e godersi qualche ora di svago“. Parte da questa affermazione la protesta andata in scena ieri sera, fuori dallo stadio Friuli, in occasione della (non) partita di serie A fra Udinese e Salernitana, rinviata per i casi di Covid nelle fila dei campani.

A organizzare il ritrovo, al quale ha preso parte una ventina di diversamente abili, è stata l’Associazione di tutela Diritti del Malato: “Ci siamo ritrovati alla fermata della linea 9 – racconta la presidente, Anna Agrizzi -, che non è abilitata per i disabili. Come si è visto in diretta, nonostante il tentativo dell’autista di abbassare la pedana, non è stato possibile usufruire del servizio. Tutti hanno diritto di poter andare allo stadio con i mezzi che preferiscono, autobus incluso”.

Al “Friuli”, oltretutto, ci sono offerte variegate, come evidenzia ancora la presidente, “e quindi bisognerebbe garantire a chi parte già da una situazione di svantaggio di poter socializzare e, non di meno, tifare per l’Udinese. Nelle vicinanze, oltretutto, è di scena anche l’Apu al Carnera e quindi una fermata adatta potrebbe avere risvolti positivi per molti aspetti”.

Non è la prima volta che l’associazione Diritti del malato solleva la questione: “Ne abbiamo già parlato con il Comune di Udine e ci avevano risposto che per adeguare la fermata servirebbero circa 15mila euro – conclude Agrizzi -. Vorremmo anche coinvolgere l’Udinese e la società pare interessata a dare una mano. Il problema va affrontato”. I disabili sperano, finalmente, di risolvere una criticità ed essere liberi di andare al “Friuli” a tifare per l’Udinese: attese risposte.

L’avvocato Anna Agrizzi con un disabile alla fermata della linea 9.