Ospedale di Gemona, i comitati sognano la riapertura completa. La Regione promette: “Polo d’eccellenza”

Le richieste dei comitati di Gemona alla Regione.

Quella della difesa dell’ospedale San Michele di Gemona è una storia iniziata con la chiusura del punto nascite dell’ospedale. Da allora sono nati tre comitati, tra cui quello che sia chiama “Cigogna”, in risposta proprio alla chiusura del punto nascita. I tre comitati attualmente lavorano insieme in un coordinamento comune.

Claudio Polano del coordinamento dei comitati non ha dubbi: “Si tratta di una politica di depauperamento del territorio che noi continueremo a contestare. Ha tolto all’ospedale di Gemona le caratteristiche di un ospedale di rete e lo ha trasformato in un presidio ospedaliero”.

Attualmente l’ospedale San Michele possiede un punto di primo soccorso e un pronto soccorso, che può offrire una risposta solamente per i codici bianchi e verdi. Mentre prevede il trasferimento in ambulanza verso altri ospedali per i codici più gravi. Negli ultimi anni l’ospedale ha sospeso diversi servizi e ha perso 50 posti che si trovavano nel reparto di medicina.  Le modifiche hanno portato ad una migrazione dei pazienti verso gli ospedali vicini, che è stata a lungo contestata dai comitati.

Il 6 gennaio scorso, in occasione della festa dell’Epifania che ha coinvolto il comune, è stato affisso da parte dei comitati uno striscione, con lo scopo di ricordare la propria presenza all’amministrazione regionale. Lo striscione recitava: “L’alto Friuli vuole l’ospedale di Gemona”. Lo striscione è stato apposto a seguito di un convegno, che si era svolto a dicembre dell’anno passato, dove è stato appurato il bisogno di un ospedale nella zona dell’alto Friuli ,in quanto zona che più di ogni altra zona della regione presenta patologie gravi e un importante numero di anziani.

“Il centro destra ci ha sempre dato la speranza di poterci dare una risposta concreta, soprattutto riguardo un ospedale di eccellenza antisismico in quella che, purtroppo, è diventata la capitale del terremoto. Ora vogliamo una risposta”, hanno detto i comitati. E la risposta è arrivata. Barbara Zilli, assessore regionale alle Finanze a al patrimonio, ha detto che la questione dell’ospedale è tra le priorità della Regione. “Puntiamo a creare un polo di eccellenza non solo per il Gemonese, ma anche per un territorio più ampio”, le premesse dell’assessore.

 

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