Una giovane friulana schiacciata da bollette e caro vita: “Ecco cosa faccio per sopravvivere”

Il racconto di una giovane friulana schiacciata dal caro bollette.

Si chiama Sara, ha 30 anni e anche lei, come come molti altri giovani, si ritrova ad essere vittima di un sistema che, ad oggi, non le permette più di arrivare alla fine del mese.

Sara vive con la sua vispa gattina Molly al terzo piano di un condominio a San Giorgio di Nogaro. Quarantacinque metri quadrati, “il mio angolo di paradiso”, come le piace definirlo. “Fino a qualche mese fa, nonostante gli ovvi sacrifici che debbono fare tutte le persone che hanno scelto di vivere da sole, riuscivo a sbarcare il lunario, con il mio stipendio“, racconta. Sara lavora presso una piccola ditta alle porte di Udine, che si occupa di pulizie private ed industriali.

“Lavoro in questa ditta, che per me è diventata la mia seconda famiglia, da più di dieci anni. Dapprima assunta come apprendista, in seguito poi come operaia specializzata: ero e sono tutt’ora orgogliosa di fare parte di questa grande squadra. Il problema però è un altro e, da mesi, è diventato insormontabile“, spiega aprendo una cartellina con tutte le bollette, da gennaio ad oggi.

“I rincari che da gennaio ad oggi hanno fatto sì che le bollette siano diventate dei veri e propri salassi, stanno stravolgendo la mia vita”, il tono della sua voce di fa decisamente più cupo. “Sono orfana di genitori da quando ero molto piccola, nessuno mi ha mai regalato nulla nella vita, sono sempre stata abituata a guadagnarmele le cose“. Lo stipendio di Sara supera di qualche decina di euro i mille euro mensili, e questo, ad oggi, non è certamente più sufficiente a fare fronte alle spese ordinarie che deve affrontare. Non parliamo di velleità, di capricci, di spese extra come potrebbero essere parrucchiere, estetista, shopping in generale, ma di poter fare carburante all’auto per potersi recare al lavoro, fare la spesa, pagare le bollette.

Ma Sara, passato il momento in cui lo sfogo comprensibile dettato dalla disperazione sembra essersi affievolito e, con la forza che contraddistingue chi nella vita ha sempre dovuto rimboccarsi le maniche, prosegue. “Nonostante tutta questa situazione mi stia trascinato via via sempre più in un tunnel dal quale non riesco a vedere la luce, ho adottato le mie tecniche di risparmio”, perché, dice, “non l’avranno vinta loro”, rivolgendosi velatamente ma nemmeno troppo, a chi “non ha fatto nulla per evitare che questi rincari gravassero sulle teste della popolazione“.

“Ho preso questa situazione di estremo disagio, come una sfida, quasi come a voler testare la mia capacità di fronteggiare una situazione così disastrosa”.

La giovane poi passa ad elencare tutta una serie di accorgimenti, di piccoli stratagemmi che le stanno permettendo momentaneamente, di poter sopravvivere, di resistere a questa condizione. “Aguzzando l’ingegno, di necessità si fa virtù, anche se mi auguro che chi ci sta governando possa mettere un punto, o, perlomeno, fare rientrare questa assurda situazione in cui versiamo noi italiani“.

“In primis uso l’auto unicamente per le emergenze. A marzo ho fatto l’abbonamento al pullman per andare al lavoro e, anche se mi devo alzare molto più presto del previsto e, una volta arrivata alla fermata più vicina all’azienda nella quale lavoro, mi devo fare ancora centinaia di metri, questo mi sta permettendo di non dover fare carburante così frequentemente, dato che i prezzi della benzina o del diesel sono arrivati a livelli spropositati”.

Poi Sara passa al capitolo acquisti. “La spesa è diventata una caccia alle offerte. Sfruttando anche i ‘buoni spesa’, che una mia amica ogni tanto mi regala, riesco a fare scorte formato famiglia dell’alimento che è in promozione. Non posso più permettermi il lusso di comprare quello che mi piace di più, opto piuttosto per l’acquisto delle cose meno costose. Al bando quindi carne e pesce, salvo in rare eccezioni, quali, appunto, le ‘offerte convenieza’. Sembra che anche per le bollette, che sono il macigno più grande assieme all’affitto, Sara abbia trovato una momentanea soluzione. “Ho raggiunto un accordo con la compagnia di luce e gas alla quale sono affiliata da anni. Rateizzo l’importo anche in due o tre rate, così da rendere meno gravoso l’ammanco di denaro”. Bandito anche l’uso del condizionatore. “Un piccolo ventilatore, che accendo qualche ora di notte, quando proprio il caldo diventa insopportabile “.

Un’occhio di riguardo anche nell’ utilizzo dello shampoo e dell’ acqua corrente: nel primo caso, quando la confezione arriva a circa metà, Sara la diluisce con l’acqua del rubinetto, di modo che le possa durare qualche giorno in piu. Nel secondo caso, è diventata un’esperta di risparmio idrico: il rubinetto dell’acqua corrente viene rigorosamente chiuso mentre ci si insapona o mentre ci si lava i denti, per poi riaprirlo unicamente per il risciacquo. Qualche piccolo grande escamotage che permette a Sara di non arrendersi, di essere l’eroina di se stessa, di “continuare a combattere a testa alta contro, probabilmente, i mulini a vento”. Lei, come molte altre persone, “non vuole e non permette che la propria dignità venga calpestata, da un sistema che sembra avere già deciso le sorti dei più deboli”.