L’inglese si impara anche con la lingua friulana

Nasce “Anìn!”, il primo manuale per l’insegnamento della marilenghe (e non solo) nella scuola primaria

È un invito a esplorare la marilenghe ma anche il territorio, la geografia, la storia, la cultura del Friuli. Si chiama infatti “Anìn!” (“Andiamo!”, in italiano) il primo manuale per l’insegnamento della lingua e della cultura friulana per le scuole primarie. Un investimento per il futuro della marilenghe che si traduce in numeri che già parlano da soli: sono oltre 20 mila gli alunni i cui genitori hanno aderito all’insegnamento del friulano e che in questi giorni stanno ricevendo il manuale. Coinvolti nell’iniziativa 247 plessi che afferiscono a 61 Istituti comprensivi e scuole paritarie delle ex province di Gorizia, Pordenone e Udine.

Promosso dall’ARLeF con il supporto della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, in attuazione della legge 482/99 e della legge regionale 29/2007, “Anìn!” (Edizioni didattiche Gulliver) è un progetto che ha preso avvio tre anni fa e ha coinvolto un team di oltre 40 persone con la curatela di Rosalba Perini e il coordinamento del direttore dell’Agenzia, William Cisilino. Il risultato è un manuale, strutturato in due volumi, innovativo dal punto di vista didattico e oltremodo coinvolgente dal punto di vista grafico e dei contenuti.

Il primo si rivolge ai più piccoli della 1a e 2a classe. Insieme ad Ane la Agane e Sandri il Sbilf potranno acquisire gradualmente la competenza comunicativa orale, una prima capacità di lettura e i primi elementi di grammatica, ortografia e uso della lingua.

Nel secondo, invece, Anute e Alex, guide curiose e intraprendenti, accompagneranno gli alunni delle classi 3a, 4a e 5a “In viaç ator pal Friûl”, per far loro approfondire le competenze linguistico-comunicative ma anche le peculiarità storiche e geografiche del Friuli, in una logica interdisciplinare e interculturale. Il volume è arricchito da approfondimenti specifici di educazione civica e il testo è utilizzabile nell’orario curriculare ordinario di storia e geografia, secondo il programma CLIL (Content and Language Integrated Learning). Tutto questo (il che non era scontato) senza dimenticare la dimensione plurilingue, grazie all’inserimento dell’inglese, dell’italiano e delle altre lingue parlate sul territorio regionale.

Gli insegnanti, infine, hanno a disposizione anche il volume “Linee guida per i docenti”. Per i prossimi anni scolastici l’ARLeF ha già previsto la distribuzione dei manuali a tutti i nuovi iscritti di ciascun ciclo impegnati nello studio del friulano. Perché, come ha sottolineato il presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino “l’80% dei genitori ha chiesto l’insegnamento della lingua friulana per i propri figli, un’istanza a cui noi istituzioni siamo chiamate a dare risposte concrete con azioni a sostegno degli alunni e degli insegnanti”.