Le mamme lavoratrici vincono la causa contro Aspiag: “Orari incompatibili con la famiglia”

Le sei lavoratrici vincono la causa contro Aspiag.

È una sentenza destinata a fare scuola quella pronunciata dal giudice del lavoro del tribunale di Pordenone, Angelo Riccio Cobucci, che ha dato ragione a sei lavoratrici part-time impiegate presso Aspiag Service.

La vertenza, sostenuta dalla Fisascat Cisl del Friuli Venezia Giulia con il supporto legale dell’avvocato Fabrizio Querin, si è conclusa con una netta vittoria per le dipendenti, in gran parte madri con figli piccoli, che da anni chiedevano il riconoscimento di un orario di lavoro più compatibile con gli impegni familiari. Il giudice ha stabilito l’invalidità delle clausole flessibili applicate ai loro contratti part-time, imponendo ad Aspiag l’adozione di un orario fisso dal lunedì al venerdì e condannando l’azienda a un risarcimento dei danni.

«Una conquista importante, frutto di una lunga battaglia sindacale – ha commentato il segretario regionale della Fisascat Cisl, Antonio Vanin –. Le lavoratrici, per anni, sono state costrette a turni incompatibili con la cura della famiglia. Questa sentenza restituisce loro dignità e stabilità, aprendo la strada a nuove tutele per una categoria troppo spesso ignorata».

La decisione del Tribunale non rappresenta solo una vittoria personale per le sei donne, ma assume un valore più ampio: crea un precedente importante per tutti i lavoratori part-time che chiedono maggiore certezza e sostenibilità nella gestione degli orari di lavoro.