Marmolada, il crollo e le vittime. Friuli sconvolto dalla tragedia

Marmolada si aggrava il bilancio: continuano le ricerche dei dispersi.

Si aggrava il bilancio del drammatico crollo sulla Marmolada, una tragedia che ha lasciato sconvolto l’intero Friuli Venezia Giulia: secondo il Cnsas, il Corpo del soccorso alpino nazionale, i dispersi al momento accertati sono 17, 6 le vittime, 8 i feriti di cui 2 gravi. Sono ancora in corso le verifiche per identificare i proprietari delle 16 auto che attualmente si trovano nei parcheggi di passo Fedaia, ai piedi del ghiacciaio, inaccessibile dal pomeriggio di ieri. Nella notte sono proseguite le ricerche, attraverso speciali droni, con i grandi fari dei vigili del fuoco, che hanno vigilato anche sui possibili movimenti di altre calotte, e in particolare di quella rimasta in sospeso nei pressi della zona del distacco di ieri.

Al Palaghiaccio di Canazei, il comune Trentino nel cui territorio si trova la Marmolada, è stata allestita la camera ardente per le 6 vittime, per le quali oggi si procederà al riconoscimento, da parte dei parenti che stanno arrivando. Si tratta di tre italiani, dei quali uno di Vicenza e uno di Treviso, entrambi guida alpine, e un cecoslovacco. Anche il terzo italiano identificato sarebbe veneto. Un uomo e una donna non sono stati ancora identificati. Negli ospedali di Belluno, Trento, Treviso sono ricoverati gli 8 feriti, due dei quali in terapia intensiva.

La massa di ghiaccio precipitata a 300 all’ora.

La massa di materiale staccatosi dal ghiacciaio della Marmolada è scesa a una velocità di 300 chilometri l’ora”. Così Maurizio Fugatti, presidente della Provincia di Trento. “È quanto hanno accertato i tecnici del Soccorso Alpino Trentino che hanno mappato tutta l’area della montagna in cui si è verificato il crollo del seracco – spiega Fugatti -. Una parte consistente del ghiacciaio è ancora attaccata alla montagna: si tratta di un fronte di ghiaccio di 200 metri con un’altezza di 60 metri ed una profondità di 80 metri. Se si volesse fare un termine di paragone, dicono gli esperti, si tratta dell’equivalente di due campi di calcio colmi di ghiaccio. Il tutto esposto a 45 gradi di pendenza”.