Maxi frode da 1,8 milioni di euro a Udine: corsi mai svolti per avere crediti d’imposta

Scoperta una maxi frode a Udine: 16 persone denunciate

I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Udine hanno portato a termine una vasta indagine diretta dalla locale Procura della Repubblica riguardante illecite fruizioni di crediti di imposta inesistenti per circa 1,8 milioni di euro. All’esito delle investigazioni, le Fiamme Gialle friulane hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Udine, per 660.000 euro nei confronti di 8 persone fisiche e 5 società.

In particolare, l’indagine denominata “Fake school” è stata sviluppata dal Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria di Udine, ed ha avuto origine alla fine del 2023, quando sono state individuate alcune società, aventi sede in provincia, beneficiarie del “Credito d’imposta formazione 4.0”, previsto dal Piano Nazionale Impresa 4.0, finanziato dal 2021 dal P.N.R.R..

Come funzionava la frode.

I militari del Nucleo PEF di Udine ricostruivano un articolato sistema fraudolento attraverso cui le società interessate avevano compensato, in sede di versamento delle imposte, crediti risultati inesistenti in quanto originati da corsi di formazione per il personale dipendente, svolti apparentemente tra il 2019 e il 2021, ma, di fatto, mai effettuati.

Al fine di comprovare l’autenticità dei corsi, due imprese romane provvedevano artatamente a predisporre la documentazione idonea a dimostrare l’avvenuta formazione dei partecipanti (slide dei corsi, calendari, relazioni docenti, registri presenze, attestati di partecipazione, etc.). Il tutto veniva poi avallato da un professionista terzo compiacente, anch’egli capitolino, che certificava, fraudolentemente, l’effettivo sostenimento delle spese delle società interessate dal beneficio, requisito indispensabile per il conseguimento del credito.

Dalle ulteriori investigazioni, effettuate anche tramite l’esecuzione di appositi provvedimenti di perquisizione sono emersi elementi probatori che permettevano di deferire alla Procura di Udine 16 persone fisiche e 8 persone giuridiche con contestuale proposta di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per un ammontare di circa 1,8 milioni di euro per l’indebita compensazione di crediti inesistenti.

A seguito delle attività investigative 3 delle società hanno provveduto spontaneamente alla regolarizzazione della propria posizione, versando all’Erario gli importi indebitamente compensati, comprensivi di interessi e sanzioni mentre nei confronti delle restanti 5 imprese, su delega dell’autorità giudiziaria, si procedeva ad eseguire un sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie, per complessivi 660.000 euro, relativo al residuo indebito beneficio fiscale.