Morte di Lorenzo Parelli, il giudice: “Tragedia evitabile con la supervisione”

Le motivazioni delle condanne per la morte del 18enne Lorenzo Parelli.

Una supervisione costante, una pianificazione delle attività e il rispetto delle regole previste per la sicurezza degli studenti in stage avrebbero potuto evitare la tragedia: è quanto emerge dalle motivazioni della sentenza con cui il Gup di Udine ha condannato, lo scorso ottobre, due dipendenti della Burimec di Lauzacco e l’azienda stessa, per la morte di Lorenzo Parelli, avvenuta il 21 gennaio 2022, durante l’ultimo giorno del suo tirocinio.

Il diciottenne, studente dell’Istituto Bearzi di Udine, è deceduto dopo essere stato travolto da un pesante telaio metallico in azienda. Secondo quanto accertato, Lorenzo stava operando da solo, senza la necessaria formazione né la supervisione prevista.

Il giudice aveva condannato per omicidio colposo il tutor aziendale, a 2 anni e 4 mesi di reclusione, e l’operaio presente in reparto, a 3 anni. Entrambi sono stati giudicati con rito abbreviato. Le rispettive difese hanno depositato ricorso in appello. Il legale rappresentante dell’azienda invece ha patteggiato 3 anni di reclusione e una sanzione pecuniaria per l’azienda pari a 23 mila euro.

Dalle motivazioni della sentenza si apprende che nessuna delle disposizioni di sicurezza previste per gli stagisti sarebbe stata rispettata. Lorenzo avrebbe dovuto svolgere l’esperienza in qualità di osservatore e non avrebbe dovuto maneggiare attrezzi né eseguire operazioni operative.

Il giorno dell’incidente, Lorenzo svitò 16 bulloni che ancoravano un telaio in acciaio, senza alcuna supervisione. Le immagini di videosorveglianza mostrano che, dopo aver completato l’operazione, cercò di montare i golfari per il successivo imbraco, salendo sul basamento del telaio. Il suo peso provocò il ribaltamento della struttura che lo investì.

Il giudice ha attribuito al tutor, assente per malattia nei giorni precedenti all’incidente, la responsabilità di non aver pianificato le attività dello studente né predisposto misure sostitutive per la sua assenza. L’operaio, invece, è stato ritenuto responsabile per non aver impedito a Lorenzo di svolgere un’operazione pericolosa. La sentenza sottolinea che una sorveglianza attenta avrebbe potuto interrompere la catena causale dell’incidente.