Il caso Regeni rischia l’archiviazione, appello per ricordare il giovane friulano

Possibile archiviazione del caso Regeni.

L’indagine sull’omicidio di Giulio Regeni rischia di essere archiviata. Non si può mettere la parola fine sull’indagine dell’omicidio di Regeni, ricercatore friulano torturato e ucciso quattro anni fa in Egitto. Questo il pensiero di Furio Honsell, esponente di Open Sinistra Fvg in Consiglio regionale che si schiera contro l’archiviazione e fa un appello al presidente Fedriga.

“È tremenda la notizia data dalla Rai per cui potrebbe essere archiviata l’indagine sul criminale omicidio di Giulio Regeni, perché non ci sarebbe risposta alla rogatoria internazionale. La reazione del Governo italiano
dovrebbe essere l’opposto. Se non arriva l’autorizzazione dovrebbe richiamare l’ambasciatore”, afferma Honsell.

“Questa notizia è gravissima anche perché posteriore di pochi giorni a quella di una maxi vendita di navi da guerra all’Egitto. Che l’interesse del nostro Paese stia nel non avere ostacoli nella vendita di armi piuttosto che nel promuovere i diritti umani è agghiacciante – aggiunge Honsell -. Non si hanno nemmeno notizie dello studente dell’Universita di Bologna Patrick Zaki, che è ancora in carcere con accuse arbitrarie”.

Nel giugno del 2018, nella sua prima mozione, su proposta del consigliere Honsell, il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia espresse all’unanimità l’impegno a favore della giustizia per Giulio Regeni e le altre vittime delle dittature.Chiediamo al presidente Fedriga – conclude l’esponente di Open Fvg – che si adoperi con rinnovata energia su questo fronte, essendo ormai passati ben 2 anni”.

Anche Amnesty international Italia, l’organizzazione internazionale che lotta contro le ingiustizie e in difesa dei diritti umani nel mondo non era rimasta in disparte e nel febbraio 2016 aveva lanciato una campagna per non permettere che l’omicidio di Regeni  finisse per essere dimenticato. Molti enti pubblici friulani avevano scelto di esporre lo striscione giallo “verità per Giulio Regeni” che era diventato un’appello per chiedere giustizia.