A rischio il futuro dell’Oasi di Fagagna, il Comune non ha rinnovato la concessione

A rischio il futuro dell’Oasi dei Quadris di Fagagna

A rischio il futuro di ibis, cicogne, anatre e volatili ospiti dell’associazione degli Amici dell’Oasi dei Quadris di Fagagna che si è vista notificare dal Comune il non rinnovo del contratto di convenzione. Qualcosa sembra essersi parzialmente risolto il 29 giugno scorso quando la convenzione è stata prorogata per un’ulteriore mese, fino al 31 luglio. La notifica era arrivata anche nell’inverno 2021 ma era stata rinnovata fino a giugno di quest’anno, per questo l’associazione sperava in un rinnovo più lungo.

Un duro colpo per il presidente Enzo Uliana, che prega che in un mese vi siano delle notizie positive. Secondo il presidente i problemi sarebbero sorti quando l’associazione, su indicazione delle guardie forestali, ha cercato di mettersi in regola con la normativa sui giardini zoologici del 2005. La legge riporta come “qualsiasi struttura pubblica o privata con carattere permanente e territorialmente stabile, aperta e amministrata per il pubblico almeno sette giorni all’anno, che espone e mantiene animali vivi di specie selvatiche, anche nati e allevati in cattività, è un giardino zoologico”. Da qui si è deciso di chiedere aiuto al Comune di Fagagna, che dopo una serie di peripezie nel luglio 2021 ha convocato un comitato tecnico scientifico per cercare di trovare l’esenzione da giardino zoologico che però comportava un cambiamento radicale dell’oasi. Nonostante questo però l’Associazione si impegnava ad accettare le condizioni in quanto l’unico obbiettivo era continuare ad accudire gli animali.

“Da questo momento si sono susseguiti numerosi fraintendimenti – afferma Uliana – riguardo, ad esempio, il numero alto di animali che ospitiamo. In verità dovremmo avere poco meno di 100 esemplari di animali alloctoni ed esotici intestati all’associazione e acquistati da noi, mentre nel 90% dei casi si tratta di animali selvatici portati da persone esterne che magari li possedevano e non riuscivano a prendersene cura”.

Da qui la decisione del Comune di affidare la cura dei volatili ai dipendenti comunali ed un’associazione esterna.

“Siamo rimasti perplessi sulla decisione comunale di affidare gli animali alle cure ai dipendenti. Noi non siamo veterinari, ma abbiamo una decennale esperienza e quindi siamo preoccupati di lasciarli in mano a persone che magari non sanno come trattare queste specie, – dichiara il presidente – soprattuto ora che a causa della siccità molti volatili possono intossicarsi con le alghe presenti nelle acque. E’ molto pericoloso se non si sa intervenire subito”.

L’associazione e tutti i suoi volontari sono quindi preoccupati e sperano di avere nel minor tempo possibile dei contatti con l’amministrazione comunale per poter risolvere insieme quello che viene definito come un malinteso.

Il punto di vista dell’esponente Bordin

Si è appellato ad un confronto anche il capogruppo della Lega Mario Bordin che il 29 giugno in una nota ha espresso il proprio rammarico per la decisione del Comune di Fagagna. Ha poi affermato che il paese delle cicogne ospiti da sempre un “sito naturalistico di assoluto interesse regionale che prima della pandemia poteva vantare oltre 20.000 visitatori all’anno. Proprio per l’indiscutibile valore dell’Oasi, per il suo sostentamento e per supportare l’impegno dei volontari dell’associazione ho sostenuto una misura, approvata in Consiglio regionale, che nel triennio 2021/2023 riconosce al Comune di Fagagna un contributo di 120.000 euro a copertura delle spese per il conseguimento delle finalità connesse alla gestione degli ambienti naturali e della fauna dell’oasi naturalistica dei Quadris”.

La solidarietà

“Stiamo ricevendo molta solidarietà, – conclude Uliana – sia da associazioni animaliste come la Lak, Lav e Amici per la terra; che da moltissime associazioni che si occupano della salute animale. E’ stata aperta anche una petizione online con una raccolta firme che in pochi giorni ne ha raggiunte ben 1.200. Speriamo di risolvere il problema nel più breve tempo possibile, così da continuare a prenderci cura dei nostri animali”.