Scontri al corteo di Trieste, due agenti feriti: indaga la Digos

Gli scontri avvenuti ieri durante il corteo degli antagonisti a Trieste, in occasione del 25 Aprile, hanno lasciato un bilancio pesante: due agenti di polizia feriti e l’apertura di un’indagine da parte della Digos.

I disordini sono esplosi in via dell’Istria, mentre la città celebrava l’anniversario della Liberazione. Secondo quanto riferito, uno dei due agenti ha riportato ferite giudicate guaribili in tre giorni, mentre l’altro ha subito un trauma alla spalla, con una prognosi superiore ai venti giorni.

La tensione è salita ulteriormente quando alcuni manifestanti hanno fatto esplodere bombe carta, anche nei pressi della Risiera di San Sabba, dove in quel momento si stava svolgendo la cerimonia ufficiale. Il gesto ha destato particolare sconcerto e verrà ora approfonditamente analizzato.

La Digos ha avviato un’indagine per risalire all’identità di tutti i responsabili. Sono già al vaglio numerosi video che documentano gli episodi di violenza e l’uso di ordigni esplosivi artigianali da parte dei manifestanti.

La Sap Fvg: “Potevano uccidere qualcuno, vanno condannati in tutte le forme”.

“Potevano uccidere qualcuno, – ha dichiarato il Segretario Regionale del SAP F.V.G. Lorenzo Tamaro – gli antagonisti, dei veri professionisti del disordine, erano armati di mazze di legno, travisati e protetti da caschi e da uno striscione allestito ad hoc a difesa delle prime linee del corteo”

“Hanno lanciato numerose bombe carta contro le Forze dell’Ordine, due i feriti fra gli Operatori di Polizia del Reparto Mobile di Torino. Gli pseudo manifestanti erano organizzati ed armati per la battaglia: la pericolosità degli ordigni è stata tale che uno di questi ha perfino bucato un mezzo blindato. Non si tratta di manifestanti, – ha continuato il Segretario Regionale del F.V.G. – ma di criminali, ai quali non era stato nemmeno autorizzato il corteo; hanno attentato alla vita di chi garantisce il diritto di manifestare in maniera democratica e civile.

Tutta la solidarietà del SAP va ai colleghi feriti, mentre la più ferma condanna, ai delinquenti che devono essere considerati e giudicati come tali.” Ed ancora – “Non si può più tollerare comportamenti simili da parte di soggetti che nulla hanno a che fare con il giusto diritto di manifestare. Chi tra le forze politiche non prende le distanze da questi atti è altrettanto responsabile e complice.

Il recente Decreto Legge Sicurezza ha voluto imprimere un aumento delle pene in caso di danneggiamento in occasioni di manifestazione, se i fatti sono commessi con violenza sulle persone o minaccia, l’arresto in differita anche per il reato di lesioni personali a un ufficiale o agente di P.G. o P.S., l’aumento della pena per chi commette i reati di violenza, minaccia o resistenza a un pubblico ufficiale. Il Decreto Sicurezza appena approvato rappresenta un buon passo in avanti; è stato a lungo voluto e sostenuto dal SAP, ma anche fortemente osteggiato da alcune parti politiche che sono evidentemente allergiche alle divise.”

“C’è ancora tanta strada da percorrere, – aggiunge il Segretario Regionale del F.V.G – ad esempio prevedere per legge una zona cuscinetto di almeno due metri tra il cordone di sicurezza delle forze dell’ordine e i manifestanti.

Una zona di sicurezza che non deve essere violata da questi ultimi per evitare ogni forma di contatto e limitare al massimo feriti e contusi.”

Il diritto di manifestare va di pari passo con il dovere dell’Operatore di Polizia di garantire l’ordine ma anche il diritto di portare a casa la propria pelle – conclude Lorenzo Tamaro -.