Tragedia del Natisone, perché l’infermiere chiede il giudizio immediato e cosa cambia

Il processo sulla tragedia del Natisone.

Una richiesta formale, ma anche un segnale chiaro nel percorso giudiziario del processo sulla tragedia del Natisone. L’infermiere della centrale Sores, coinvolto insieme a tre vigili del fuoco nell’inchiesta sulla morte di Patrizia Cormos, Bianca Doros e Cristian Molnar, ha scelto di puntare tutto sul giudizio immediato. L’obiettivo? Avviare il processo senza passare per l’udienza preliminare e, al tempo stesso, differenziare la propria posizione da quella degli altri imputati.

La richiesta è stata depositata dal legale Maurizio Miculan, che assiste l’infermiere in servizio alla Sala operativa regionale emergenza sanitaria a cui la Procura contesta, assieme a tre vigili del fuoco l’ipotesi di omicidio colposo per presunti ritardi nei soccorsi.

La strategia difensiva

La scelta di ricorrere al giudizio immediato – che consente di andare direttamente a processo se le prove raccolte nella fase delle indagini preliminari sono ritenute sufficienti – viene letta come un tentativo di tracciare un confine netto tra le posizioni del personale Sores e quelle dei soccorritori del 115.

“Abbiamo deciso di seguire questa strada per due motivi – spiega l’avvocato Miculan come riportato dall’Ansa –. Il primo è strettamente processuale: l’inchiesta è complessa, e difendersi richiederà un’attività istruttoria altrettanto articolata, che difficilmente troverebbe spazio nell’udienza preliminare. Il secondo è legato a un piano più umano: in un caso così delicato, il processo stesso rappresenta una forma di pena, per tutti. Per le famiglie delle vittime, e anche per chi, come il mio assistito, è accusato pur avendo agito secondo legge e protocollo”.

L’intento della difesa è dunque anche quello di accelerare i tempi, riducendo l’impatto emotivo e mediatico su chi è coinvolto in un’inchiesta carica di dolore e attenzione pubblica. Spetterà ora al gip decidere se accogliere l’istanza e fissare la data d’inizio del processo.

Gli sviluppi

Resta comunque aperta la possibilità che, anche dopo un primo strappo, i percorsi giudiziari si riuniscano. Se i vigili del fuoco dovessero essere rinviati a giudizio, il tribunale potrebbe disporre la riunificazione dei procedimenti, riportando tutti e quattro gli imputati davanti a un unico giudice.