Palmanova: la città-fortezza

La città conquistata da Napoleone

Palmanova, in provincia di Udine, è nata come un baluardo per difendersi dai turchi; è una splendida cittadina d’arte, di origini prettamente militari.

La pogetto della città.

È un omaggio alla numerologia e in particolare al numero tre, essendo stata costruita su una pianta a poligono a nove lati: tre sono le porte cittadine rivolte verso le città di Udine, Cividale ed Aquileia, da cui prendono il nome; nove i bastioni di fortezza; diciotto le strade radiali, di cui sei convergono nella piazza centrale esagonale.

Il Gran Consiglio della Serenissima intendeva affidare a Leonardo da Vinci il progetto per la nuova città, ma questi, in quel periodo, era impegnato alla corte del Moro a Milano e non potè assumere l’incarico. Nonostante ciò, Leonardo fece un sopralluogo a Palma, visitando anche Sagrado e Gradisca per conoscere e visionare il territorio.

Alla redazione del progetto partecipò un gruppo di ingegneri e di architetti militari dell’Ufficio di Fortificazione di Venezia, fra cui due esperti militari.

Obiettivo: proteggersi dagli attacchi.

La data della posa della prima pietra è stata il 7 ottobre 1593. L’intento della Serenissima era quello di militarizzare la città con scopi difensivi del territorio, avvalendosi delle capacità di ingegneri, che erano a conoscenza delle tecniche esatte sulla strategia di guerra e difesa.

Palma fu progettata e costruita come città fortificata per difendere il Friuli e il Veneto dalle invasioni e dai saccheggi dei turchi. Oltre ad ospitare un gran numero di militari, fiorirono anche molte attività commerciali nel campo della tessitura e della seta.

La Serenissima aveva paura che i turchi potessero invaderla attraverso le terre del Friuli ad oriente dei confini della Repubblica. Per questa ragione, Venezia decise la costruzione di una città fortificata, individuando il luogo ideale adiacente l’antico borgo di Palmada, da cui prese il nome, che si trasformò in Palma la Nuova, per diventare infine Palmanova.

La fortezza al tempo era la più grande e potente d’Europa. La stella della pianta urbanistica a nove punte è protetta dal fossato e dalle alte mura rivestite di terra che permettevano di mascherare e mimetizzare l’esistenza e la presenza all’esercito della città-fortezza.

Le varie dominazioni.

Nel 1797, un maggiore dell’esercito asburgico, tramite uno stratagemma, riuscì ad entrare e a conquistare Palmanova, ma poco dopo, una truppa francese occupò la fortezza. Dopo la firma nello stesso anno del Trattato di Campoformido, Palmanova ritornò sotto l’amministrazione austro-ungarica fino al 1805, per passare poco tempo dopo sotto la dominazione delle truppe napoleoniche.

Conquistata la città, Napoleone volle rafforzare la fortezza con ulteriore cinta muraria di difesa, diede quindi disposizione per la costruzione della terza cerchia delle fortificazioni ben riconoscibili per le lunette napoleoniche.

Nel 1814, Palmanova ritornò all’Austria fino al 1866. Dal 2017, è diventata Patrimonio dell’Unesco.