Teatri troppo piccoli e crollo degli incassi, la difficile ripresa del mondo dello spettacolo in Friuli

La crisi del settore degli eventi.

Organizzare eventi con presenze fino a mille persone in estate è il primo segnale di ripresa del mondo dello spettacolo. Il settore, profondamente segnato dal coronavirus, coinvolge in Fvg circa 70 realtà con un fatturato di 50milioni di euro annui. Tuttavia, c’è grande preoccupazione per le sorti del comparto che ha subito una perdita di fatturato che si aggira tra l’80 e il 95 per cento. Ad attestarlo anche uno studio dell’Università di Udine che ha quantificato la ricaduta economica intorno ai 170-180 euro a persona, con un totale di 250mila spettatori all’anno.

Inoltre, in questo momento l’attenzione è alta per i 1500 dipendenti del settore, molti dei quali sono in cassa integrazione. A completare il difficile quadro della ripresa anche le criticità legate agli spazi per gli eventi. Occorre, infatti, risolvere il problema dell’allestimento dei luoghi dove svolgere gli spettacoli, come i teatri con capienza ridotta, senza tralasciare la necessità di maggiore personale per garantire la sicurezza e i dovuti controlli.

“Il comparto è fondamentale per l’economia della regione”, commenta il capogruppo della Lega Mauro Bordin, insieme al consigliere del gruppo Simone Polesello. Gli esponenti si sono impegnati ad approfondire con il governatore Massimiliano Fedriga e l’assessore regionale al Turismo Sergio Emidio Bini la possibilità di inserire nuove misure per tutelare e salvare il settore.

“Dobbiamo vigilare e controllare affinché l’aumento dei costi e la diminuzione delle entrate non incidano sulla sicurezza sul lavoro, sul costo della manodopera e, in generale, sui diritti dei lavoratori“, concludono i due consiglieri leghisti.