Fallimenti e concordati, in Fvg numeri inferiori al periodo pre-Covid

I dati sui fallimenti e concordati in Fvg.

Nel 2021 le procedure concorsuali in Friuli Venezia Giulia sono inferiori al periodo pre-Covid, segno che la crisi generata dal Covid è, al momento, in fase di assorbimento dal sistema. Tra le province del Friuli Venezia Giulia, Udine è al primo posto per numero di fallimenti e di concordati presentati nel 2021 e nei primi mesi del 2022.

Fallimenti e concordati nelle province del Fvg.

In Friuli Venezia Giulia nel 2021 si sono registrate complessivamente poco meno di 100 procedure concorsuali, 93 per l’esattezza, di cui 8 concordati e 85 fallimenti, contro le 151 procedure del 2020, di cui 22 concordati e 129 fallimenti, pari ad un -40% di procedure nel 2021.  Sul fronte dei fallimenti Udine è in testa con 44 procedure, seguita da Pordenone con 18, Trieste con 14 e Gorizia 9, mentre i concordati, sempre nel 2021, sono stati 4 a Udine e 4 a Pordenone.

Dando uno sguardo ai  primi  4 mesi del 2022  sono 32 i fallimenti (22 a Udine , 8 a Pordenone, 1 Trieste e 1 a Gorizia) e 5 i concordati di cui 3 a Udine, 1 a Trieste e 1 a Pordenone.

La composizione negoziata della crisi.

Risulta ancora poco utilizzata la composizione negoziata della crisi – la procedura in vigore dal 15 novembre 2021 che consente agli imprenditori commerciali e agricoli che si trovano in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico finanziario che ne rendono probabile la crisi o l’insolvenza di chiedere alla Cciaa la nomina di un esperto indipendente per il risanamento dell’impresa – di cui si registrano in Regione 2 procedure.  

“Con la composizione negoziata della crisi – osserva Micaela Sette, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Udine – la vera novità è il cambio culturale che è alla base della soluzione della crisi di impresa: ora tutto è finalizzato ad una preventiva e tempestiva verifica dello stato di crisi delle imprese per il superamento del quale sono previsti importanti strumenti finalizzati al risanamento. I professionisti, in particolare i commercialisti, hanno un ruolo determinante in due momenti: nell’individuazione tempestiva della crisi e nella guida dell’imprenditore a prendere le giuste decisioni a tempo debito e, evidentemente, anche nel suo affiancamento in tutti gli adempimenti necessari, svolgendo il ruolo previsto dalla normativa con alta specializzazione e professionalità”.

“Recentemente è scaduto il termine per l’iscrizione nell’elenco formato presso la CCIAA, tramite domanda presentata all’Ordine, degli Esperti per la Composizione Negoziata della Crisi di Impresa – continua – . Nel nostro Ordine ben 26 colleghi si sono iscritti a questo elenco, tutti colleghi con grande professionalità ed esperienza nel settore. Negli ultimi mesi, infatti, abbiamo tenuto un corso professionalizzante molto impegnativo per acquisire i titoli necessari al quale, mi piace evidenziare, abbiamo partecipato in moltissimi con l’obiettivo di formarci pur sapendo che molti non si sarebbero iscritti all’elenco non avendo le esperienze richieste dalla normativa. Questo aspetto ritengo sia molto importante a dimostrazione del fatto che la nostra categoria vuole mettersi a disposizione in ogni modo per questo cambiamento culturale ed essere all’altezza del proprio ruolo in entrambe le posizioni. Tutto ciò è a vantaggio non tanto e non solo della singola impresa ma dell’intero sistema economico sociale, perché l’obiettivo risanamento sia  vero cambiamento culturale per il quale ora auspichiamo anche chiarezza e completezza normativa”.