L’azienda di mobili del Friuli che non teme la crisi e che continua a crescere

Il fatturato di Natisa cresciuto del 20 per cento.

Una crescita del fatturato superiore al 20% a oltre 6,3 milioni di euro con la prospettiva di raggiungere in breve gli 8 milioni. Un export in aumento che ormai riguarda il 92% dei ricavi, grazie a clienti sparsi in oltre 50 Paesi del mondo. Sono i numeri che consentono a Natisa, azienda friulana del mobile arredo, di guardare con serenità ai prossimi anni, nonostante le preoccupazioni del settore per l’aumento dei costi delle materie prime ed energetici. Risultati ottenuti grazie a un costante impegno nella ricerca e innovazione, nonché con una particolare attenzione al territorio e al rispetto dell’ambiente. 

I numeri dell’azienda.

“L’ottimo andamento del fatturato 2021 – spiega il fondatore e contitolare dell’azienda friulana, Mauro Busolini – non è frutto del caso, ma di un’attenzione spasmodica alla qualità e allo sviluppo di nuovi modelli da proporre al mercato. La nostra azienda, poi si è fatta apprezzare perchè utilizza semilavorati di provenienza esclusivamente locale o triveneta che sono finiti e assemblati tutti nella nostra sede grazie alle eccezionali manualità e competenze dei nostri collaboratori che sono espressione della migliore tradizione manifatturiera e artigianale friulana”.

Il lavoro dei 33 dipendenti di Natisa negli oltre 7mila metri quadri della sede di Moimacco, ha garantito all’azienda una crescita costante fin dalla fondazione avvenuta nel 2011. Vincente è stata la scelta di puntare su design, qualità produttiva e innovazione, grazie anche al deposito di numerosi brevetti e oltre cento modelli ornamentali, di un prodotto rigorosamente made in Italy e realizzato secondo i più rigorosi standard ambientali. “Per noi – chiarisce ancora Busolini – l’attenzione all’ambiente non è mai stata una questione di moda o di greenwashing. Da sempre, infatti, cerchiamo di ridurre al massimo l’impatto ambientale delle nostre produzioni grazie, ad esempio, alla verniciatura ad acqua, alla tinteggiatura a mano, e all’utilizzo di materiali di recupero. Da qualche anno, inoltre, supportiamo un progetto di riforestazione in Tanzania, finanziando la piantumazione di un nuovo albero per ogni tavolo della collezione Wave venduto. Infine, stiamo costruendo il nuovo impianto fotovoltaico aziendale che, grazie alla produzione di oltre 160mila Kwh ora puliti, ci fornirà i tre quarti dell’energia necessaria per la nostra attività”.

Oltre all’ambiente, Natisa cura molto anche il territorio e il sociale. Non solo, infatti, utilizza esclusivamente manodopera e fornitori locali e triveneti, ma, in totale controtendenza, ha aperto, a fianco della fabbrica, un punto vendita che sta attraendo visitatori e clienti, in arrivano da tutto il Triveneto e dalle vicine Austria e Slovenia, che desiderano “toccare con mano” sedie, tavoli e complementi d’arredo e avere un contatto diretto con i produttori e ribellarsi alla dittatura delle vendite on line. Infine, Natisa sostiene numerose iniziative benefiche ed è co-sponsor della United Eagels Basketball di Cividale del Friuli, che guida la serie B, e di altre realtà sportive minori; nonché sponsor della PMG Italia, società benefit per la mobilità garantita ai soggetti più fragili. “Per noi – conclude Busolini – l’attività imprenditoriale deve, ovviamente, mirare ai risultati produttivi ed economici dell’azienda, ma non può prescindere dall’attenzione all’ambiente, al sociale e al territorio in cui opera e da cui trae cultura, sostegno ed energie. Per questo, da sempre, nei limiti delle nostre possibilità, ma in maniera che va di pari passo con la nostra crescita economica, cerchiamo di aumentare l’occupazione, di stimolare la crescita dei nostri fornitori e distributori, nonché di sostenere attività benefiche, culturali e sportive”.