Aumenta il prezzo della benzina, ma i consumatori del Friuli non ci stanno

L’associazione Consumatori Attivi contro il taglio degli sconti sul prezzo della benzina.

Da oggi aumenta il prezzo della benzina anche i Friuli Venezia Giulia. Il Governo Meloni ha stabilito la riduzione dello sconto sulle accise, che passa da 30 a 18 centesimi: un aumento di 12 centesimi al litro su benzina e diesel. Per il Gpl invece si passa da circa 10 centesimi a circa 6 centesimi di sconto.

La decisione ha scatenato dure critiche anche in Friuli, come quelle dell’associazione Consumatori Attivi che ha spiegato come sia inevitabile un nuovo aumento dei prezzi del carburante. L’associazione stima che in modalità servito un litro di verde salirà da 1,850 euro a 1,976 euro, il diesel sfonderà addirittura la soglia dei 2 euro al litro, passando dagli attuali 1,955 euro a 2,080 euro/litro. In media si parla di un maggior aggravio per le famiglie per la spesa per i carburanti di circa 50 euro per dicembre 2022.

“Il recente ritocco alla norma sullo sconto regionale sui carburanti non riuscirà a rendere indenne il Fvg dagli aumenti soffrendo per altro il nostro territorio di un inspiegabile – continua l’associazione – . maggior costo alla pompa dei carburanti per i consumatori rispetto ad altre regioni. Le famiglie stanno riducendo l’utilizzo dell’auto e sempre più diffusa sta divenendo la pratica dei viaggi condivisi ove possibile e delle riunioni a distanza attraverso i mezzi digitali”.

“Questi aumenti andranno ad abbattersi prepotentemente sui bilanci di famiglie e imprese che già stanno facendo i conti con rincari generalizzati a doppie cifre percentuali sui generi di consumo e sui servizi in conseguenza della preoccupante bolla speculativa sui prezzi energetici – fanno sapere dall’associazione Consumatori Attivi – . L’inflazione a ottobre ha segnato un balzo all’insù che non si registrava dagli anni 80′ arrivando a sfiorare i 12 punti percentuali sta facendo il paio con la stagnazione dei redditi e con la inevitabile contrazione dei consumi”.

“Una pesante recessione sarebbe una drammatica conclusione di questo percorso che pare non riuscire a trovare un arresto nel suo corso nemmeno alla luce degli interventi europei (ad esempio sui tassi) e nazionali. Chiediamo dunque che lo sconto sul carburante venga riportato a 30 centesimi e venga confermato anche per i mesi a venire”, conclude l’associazione.