La stangata d’autunno è arrivata, dalle bollette alla benzina la mappa dei maggiori rincari in Friuli

I rincari in Friuli.

Alla fine è arrivato anche in Friuli il temuto aumento sulle bollette di energia, gas e luce, sul legno, sul pellet, sulla carburante e sulla spesa. Già dal 1° ottobre la regione ha subito un importante aumento dei prezzi, che va ad aggravare la situazione del settore logistico, già in crisi per la pandemia covid-19 e per il rincaro sulle materie prime.

Energia, gas e luce.

Da inizio ottobre sono scattati i rincari sulle bollette della luce e del gas. Se per l’energia elettrica si parla di un aumento del 29,8%, per il metano l’incremento è del 14,4%. Per quanto riguarda la luce si parla invece di circa +10%.

Legno e pellet.

A subire la scarsità di materie prime e quindi il conseguente aumento dei prezzi anche chi usa stufe a legna o pellet. Ad ora l’unico dato certo è relativo all’incremento del prezzo del legno, che è cresciuto del 10%. Se per adesso infatti il prezzo del pellet è rimasto invariato, non è detto che lo sarà anche per il futuro, anzi. L’aumento dei costi di trasporto porterà ad oneri maggiori, ancora difficili da quantificare, per il pellet.

Carburante.

L’incremento ha colpito anche benzina e diesel, per i quali si è registrato un +4%. L’aumento del prezzo è il più alto registrato in Italia dal 2014. Per il Friuli, a detta del Codacons, si parla di un totale di 300 euro in più per i rifornimenti.

Dal 1° novembre, inoltre, è previsto un altro rincaro: è destinato ad aumentare infatti il prezzo della revisione auto. Nessun risparmio neanche per chi porta l’auto alla Motorizzazione, perché l’onere in questo caso salirà del +22%.

Spesa.

A chiudere le file della stangata amara è il rincaro sugli alimenti pari allo 0,8%, con tendenza all’aumento tra il 5 e il 10%. I prodotti a subire maggiori variazioni sono quelli a base di cereali, quindi pasta, farina, biscotti, ma sono compresi anche carne, oli e latte.