Scende l’inflazione, ma nel carrello della spesa non si vede

Scende l’inflazione, ma sulla spesa non si vede.

A marzo l’inflazione scende al 7,7% su base annua ma questo rallentamento non si vede sul carrello della spesa. A rilevarlo è l’Osservatorio Prezzi del Movimento Difesa del Cittadino FVG sulla base dei dati Istat.

Secondo i dati preliminari sull’inflazione di marzo, la crescita dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rimane infatti al 12,7% mentre l’inflazione su prodotti alimentari e bevande analcoliche è al 13,2%.

Il ribasso dell’inflazione dovuto alla discesa dei costi energetici.

Gli indicatori rimarcano il permanere di un caro vita su base annua da 2.850 euro a famiglia, visto che il ribasso dell’inflazione è dovuto unicamente alla discesa delle tariffe di luce e gas sul mercato tutelato e su quello libero, ma per tutti gli altri prodotti siamo ancora in presenza di una emergenza prezzi. L’inflazione al 7,7% equivale ad una maggiore spesa pari a +2.150 euro annui per la Famiglia “tipo” che sale a +2.850 per un nucleo con due figli, e per le festività pasquali il settore alimentare registra infatti rincari medi del 13,0% che equivalgono ad una maggiore spesa pari a +995 euro annui per una Famiglia con due figli. Chi si metterà in viaggio durante la Pasqua dovrà invece fare i conti con aumenti medi del 6% per i servizi relativi ai trasporti.

Le famiglie in difficoltà.

“Le famiglie stanno spendendo di più per acquistare sempre meno, e la prova palese giunge dagli alimentari, comparto dove le vendite a gennaio precipitano del -4,4% in volume a fronte di un aumento in valore del 7,5% – commenta il Segretario MDC FVG, Dino Durì – .  Numeri che attestano l’esigenza di un cambio di rotta sul fronte dei listini al dettaglio, con il Governo che deve adottare misure specifiche per calmierare i prezzi e tutelare il potere d’acquisto dei Consumatori, che si stà comprimendo mese dopo mese”.

“Dobbiamo rimarcare che, dall’ultima indagine a campione effettuata all’esterno di alcuni supermercati del Friuli Venezia Giulia -continua il segretario – le rinunce che il caro prezzi porta nei comportamenti di spesa e consumo delle Famiglie la riduzione del consumo di carne e pesce, pari al -16,5% (settori in cui si nota anche uno spostamento verso il consumo di tagli e qualità meno costosi e meno pregiati); la riduzione del consumo di frutta e verdura (che riguarda il 25,75% dei Cittadini); oltre che la ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza (abitudine adottata dal 52% dei Cittadini), acquisti presso discount

“Per il 13% delle Famiglie il reddito non basta a coprire le spese primarie, per il 43% è appena sufficiente. Il 22% verrebbe messa in crisi da una spesa imprevista – spiega il presidente di MDC FVG, Raimondo Gabriele Englaro – . Famiglie in equilibrio precario, le più fragili sono quelle giovani, con figli piccoli e chi si prende cura di persone non autosufficienti. Ci sono poi alcune famiglie che presentano situazioni di maggiore fragilità. Sono le persone giovani-adulte che vivono da sole, le famiglie numerose con figli, quelle che si prendono cura di persone non autosufficienti. Le persone adulte che vivono da sole hanno problemi legati spesso a contratti di lavoro temporanei e sottopagati, con un reddito inadeguato rispetto al costo della vita. Le famiglie numerose e con figli piccoli sono potenzialmente più vulnerabili per le spese elevate legate alla casa e alla presenza di criticità sul fronte lavorativo, nella conciliazione famiglia-lavoro e nell’educazione dei figli. Un altro gruppo fragile è quello delle famiglie che curano figli e persone non autosufficienti, in casa o meno, che affrontano sia problemi economici che problemi di salute e familiari”.

“Resta prioritario ed ineludibile che il Parlamento rafforzi i poteri del Garante dei prezzi e della Commissione di allerta rapida sui prezzi, lavorando con le Associazioni dei consumatori per studiare le misure strutturali da intraprendere per calmierare i listini al dettaglio e soprattutto contrastare le speculazioni che ancora oggi si registrano sul fronte dei prezzi – continua il presidente – . Ribadiamo la necessità che il Governo inserisca la questione prezzi come priorità della propria agenda, adottando tutte le misure utili a calmierare i listini al dettaglio e tutelare il potere d’acquisto dei Consumatori”