Da Grado a Lignano le coste invase dai rifiuti portati dal mare, il piano per la pulizia

La Giunta Fvg approva il progetto aMarefvg per arginare fenomeno.

Anche le coste del Friuli Venezia Giulia non sono risparmiate dal marine litter, termine inglese ormai diventato internazionale per indicare i rifiuti dispersi in mare e lungo le coste. Volontariamente od involontariamente, nel senso che sono stati abbandonati altrove, ma sono arrivati al mare, che siano le spiagge di Lignano o Grado o quelle di Trieste o Marano. Un fenomeno che ha assunto da anni proporzioni preoccupanti e al centro ora dell’interesse della Regione che ha stanziato 100 mila euro per cercare di arginarlo.

La Giunta, infatti, ha appena approvato in via preliminare aMarefvg, un progetto, e relativo protocollo d’intesa, con cui si intende favorire la raccolta e il trattamento dei rifiuti rinvenuti in mare o nei tratti di litorale attraverso la raccolta e trattamento dei rifiuti rinvenuti dai pescatori nel corso delle attività di pesca e dai diportisti durante la navigazione. E questo nell’ambito di iniziative di pulizia dei fondali e degli specchi d’acqua o nel corso di specifiche attività di pulizia dei tratti di litorale non in concessione.

“L’inquinamento da plastica – ha commentato l’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro – è un problema grave per l’ecosistema marino e per la salute dell’uomo e anche le coste del Friuli Venezia Giulia sono colpite in maniera esponenziale, come tutto il Mare Adriatico dal fenomeno del marine litter. Solo nello 0,8 per cento di costa monitorata da Arpa Fvg ogni anno l’Agenzia raccoglie 250 chili di rifiuti spiaggiati. La Regione, approvando il progetto aMarefvg compie un passo concreto per iniziare a contrastarlo”.

Una volta approvato in via definitiva il progetto i Comuni coinvolti stipuleranno un protocollo d’intesa almeno con il gestore del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani che opera sul proprio territorio e con gli eventuali altri soggetti interessati, come ad esempio Autorità di sistema portuale, capitanerie di porto, associazioni ambientaliste, di volontariato e sportive, associazioni di immersione, imprese di pesca, società nautiche e marine.

La stipula del protocollo d’intesa è propedeutica al trasferimento dei fondi stanziati, che ammontano complessivamente a 100mila euro e sono stati ripartiti sulla base della lunghezza di costa Istat: Trieste e Grado (20mila ciascuno); Monfalcone (17.242 euro) Staranzano (7.930 euro); Marano Lagunare (7.138 euro); Lignano Sabbiadoro (6.877 euro); San Dorligo (53euro); Duino Aurisina (9.341 euro); Muggia (11.416 euro).