Carnevale in Friuli Venezia Giulia: gli eventi più importanti e suggestivi

Gli eventi di Carnevale più importanti in Friuli Venezia Giulia.

Il Carnevale in Friuli Venezia Giulia affonda le sue radici nella storia e nel folklore della regione. Da Sappada a Muggia, passando per le isole linguistiche e le dolci tradizioni locali, il Carnevale friulano offre un’atmosfera di allegria e genuinità che si respira in ogni angolo della regione. Le maschere di legno intagliate e dipinte, i carri allegorici, gli appuntamenti musicali e danzanti, e ovviamente i coriandoli, rendono il Carnevale friulano un momento di festa e divertimento per tutti.

Carnevale di Sappada.

Il Carnevale di Sappada è una festa che celebra le radici e le tradizioni locali. Le tre domeniche che precedono la Quaresima sono dedicate alle diverse categorie: i contadini (Paurn), i poveri (Pettlar) e i signori (Hearn). Questo evento unico cattura l’essenza della comunità e offre un’occasione unica per celebrare le proprie radici in un’atmosfera festosa.

Una figura centrale e amata durante tutte le celebrazioni è il Rollate, una maschera simbolo di Sappada. Questa figura si presenta come un imponente orso con una maschera in legno e due grandi campanacci, impossibili da ignorare. Il Rollate è particolarmente popolare tra i più giovani, che sfidano coraggiosamente la sua presenza, correndogli dietro e lasciandosi inseguire.

Ma il Carnevale di Sappada non è solo Rollate. Numerose maschere, rappresentanti contadini, poveri e signori, prendono parte alle sfilate. Queste opere d’arte sono il risultato del lavoro di abili artigiani del legno che creano maschere di vario genere, da quelle realistiche a quelle mostruose e divertenti. La varietà delle maschere aggiunge un tocco unico e creativo alle festività, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente.

Carnevale di Sauris.

Il Carnevale di Sauris vanta una grande tradizione ed è uno dei più antichi dell’arco alpino. il Carnevale Saurano, conosciuto localmente come Der Zahrar Voschhankh è amato sia dagli abitanti del luogo che dai visitatori e rappresenta un’occasione speciale che celebra la ricca tradizione.

Le protagoniste le sue maschere intricate, intagliate a mano con maestria da abili artigiani locali. Le maschere, parte integrante della tradizione, rappresentano figure misteriose e affascinanti che animano le strade durante le festività.

Le tradizionali maschere del Carnevale di Sauris

Il Rölar è una figura elettrizzante del Carnevale: il nome che deriva da “röln”, grandi sonagli legati attorno alla vita. Vestito con abiti scuri e il volto sporco di fuliggine, il Rölar appariva nelle contrade per avvertire la gente, creando un’atmosfera di suspense e magia. Il re indiscusso della mascherata è il Kheirar, che guida il gruppo mascherato con il volto nascosto da una maschera in legno e una grande scopa in mano. In passato, il Kheirar bussava alle porte delle case, entrava, e con la scopa iniziava a pulire il pavimento, creando una scena surreale e divertente. Ci sono poi le Scheintena schembln, note per il loro abbigliamento fantasioso e talvolta rozzo, rappresentano le figure “brutte”. Dall’altro lato, le Scheana schembln sfoggiano abiti locali vezzosi, incarnando la bellezza in un contesto tradizionale.

Il Carnevale di Resia.

Tra gli eventi più suggestivi in Friuli Venezia Giulia non si può dimenticare il Carnevale di Resia che prende il via con il giovedì grasso, noto come Jojba Grasa, e prosegue con serate di festa il sabato, la domenica (Püstawa nadëja), il lunedì e il martedì (TeVlïki Püst). La festa raggiunge il suo culmine il Mercoledì delle Ceneri, con il rogo del fantoccio “Babaz”, segnando la conclusione di un ciclo e l’inizio di uno nuovo.

Un altro elemento affascinante del Carnevale è la danza eseguita con gli strumenti musicali tipici della Val Resia: la cïtira (violino) e la bünkula (violoncello). Queste melodie coinvolgenti accompagnano le danze che si protraggono per ore ed ore, animando le osterie e gli spazi dedicati ai festeggiamenti. La festa si sposta anche all’esterno, specialmente nel pomeriggio della domenica, dove la comunità balla in armonia con la tradizione.

Le maschere tradizionali del Carnevale resiano sono divise in due categorie: le “te lipe bile maškire”, le maschere belle bianche, caratterizzate da alti cappelli decorati con fiori di carta colorata e piccoli sonagli. Queste maschere sono particolarmente famose grazie alle esibizioni del Gruppo Folkloristico Val Resia. Dall’altro lato, ci sono i “babaci/kukaci” (babazi/kukazi), le maschere brutte che aggiungono un tocco di mistero e fascino al Carnevale.

Carnevale delle Valli del Natisone.

Il Carnevale delle Valli del Natisone (Pust) va oltre il semplice divertimento, diventando un appuntamento imperdibile per residenti e emigranti, che fanno ritorno nei loro paesi di origine per prendere parte a due settimane di cortei e festeggiamenti.

“Pust”, parola che in dialetto sloveno locale significa “scherzo”, si carica di significato diventando sinonimo di “carnevale” nella sua interezza. Ancora più specifico è l’identificarsi con la maschera principale del Carnevale valligiano, chiamata proprio “Pust”. Queste maschere, colorate e misteriose, animano i cortei e portano allegria e divertimento tra gli abitanti dei paesi che per tutto l’inverno hanno vissuto nella tranquillità.

I Pustije, le maschere protagoniste, sono creature ricoperte da frange multicolori che, con ogni salto, fanno tintinnare campanelli nascosti sotto la veste. Armate di ingeniose tenaglie retrattili in legno chiamate Kliešče, si infiltrano nei vicoli e cortili, sconvolgendo la quotidianità degli abitanti spostando oggetti, rovesciando mobili e divertendosi a sfilare le scarpe ai passanti.

Ogni paese delle Valli ha la sua peculiarità. A Rodda, l’arcangelo Michele apre il corteo, tenendo a bada un diavolo incatenato che cerca di compiere misfatti con la forca che trascina dietro di sé. Mersino si distingue per i mascheramenti animaleschi, con giganteschi galli e galline ricoperti di frange. Montefosca ospita la tradizionale corsa dei Blumarji, maschere bianche con copricapo ad albero colorato, simbolo di iniziazione e passaggio all’età adulta.

A Stregna si fanno notare maschere facciali in latta, giovani vestiti da anziani e il Pustiak, lo spiritello cattivo del carnevale. Montemaggiore sfoggia le “liepe”, maschere con caratteristici cappelli fioriti, mentre a Clodig si creano elaborate maschere in vimini. Se le maschere variano da luogo a luogo, il Carnevale funziona ovunque allo stesso modo. Gruppi di amici, paesani e vicini si riuniscono per dare vita a cortei che attraversano i paesi, praticando la questua casa per casa. Fisarmoniche e canti popolari accompagnano l’allegra processione, creando un’atmosfera vibrante.

Carnevale di Monfalcone.

Il Carnevale di Monfalcone rappresenta un’antica tradizione che ha resistito a periodi difficili e cambiamenti storici. Dal suo revival nel 1920, dopo le devastazioni della guerra, alla sua trasformazione durante l’era fascista e la Seconda Guerra Mondiale, il Carnevale monfalconese ha dimostrato una notevole resilienza nel suo adattamento alle circostanze.

La Cantada, una pratica di animazione di maschere e mascherine, fu inizialmente rivitalizzata dai monfalconesi desiderosi di ristabilire una connessione con la loro amata tradizione. Tuttavia, con l’avvento del fascismo, il Carnevale fu proibito, ritenuto uno strumento di conoscenza che poteva minacciare il regime. Nonostante la proibizione di sfilate e mascheramenti, le classi popolari mantennero viva la tradizione organizzando eventi nelle sale da ballo locali, come il Teatro del Cantiere e il Cine-teatro Italia.

Negli anni ’30, l’instancabile Emilio Castellani e altri entusiasti rianimarono la Cantada, riportando in piazza le vecchie canzoni e le tradizioni scherzose fino al 1940. Tuttavia, la Seconda Guerra Mondiale pose nuovamente fine alle celebrazioni del Carnevale

Negli anni ’50, la Società monfalconese di Mutuo Soccorso in collaborazione con l’Oratorio San Michele rilanciò il Carnevale. La Cantada in piazza, la sfilata dei carri allegorici, i balli in maschera e la pubblicazione della Cantada-rivista divennero i pilastri della festa. In pochi anni, il Carnevale di Monfalcone si affermò come la più grande e importante manifestazione provinciale del martedì grasso. Lo spettacolo in grande stile, con carri allegorici creativi e gruppi mascherati, ha attirato un vasto pubblico, diventando un momento di festa, creatività e collettività.

Carnevale di Muggia.

Un altro Carnevale storico del Friuli Venezia Giulia è quello di Muggia che affonda le sue radici nell’antichità, come attestato negli Statuti comunali del 1420, che riferiscono del rimborso di un ducato alle Compagnie coinvolte nei festeggiamenti.

Una delle peculiarità del Carnevale è rappresentata dalla Caccia al Toro, di chiara origine veneta, e dal Ballo della Verdura, svolto tradizionalmente il martedì grasso in Piazza Marconi, oggi riproposto con una nuova coreografia il giovedì grasso, in concomitanza con l’apertura ufficiale del Carnevale Muggesano. Durante questo evento, uomini e donne danzano con ghirlande verdi adornate sulla testa, reggendo archi d’oro composti da fronde e arance. La tradizione di “andar a ovi”, antica e ancora viva, aggiunge un tocco di autenticità e radicamento nella storia locale.

Ciò che contraddistingue il Carnevale Muggesano moderno è l’assenza di maschere facciali. Al contrario di molte altre celebrazioni carnevalesche, l’obiettivo qui è di mostrarsi e farsi riconoscere, piuttosto che nascondersi dietro un’identità mascherata. Questo particolare aspetto conferisce al Carnevale Muggesano una genuinità e una vicinanza al pubblico che lo rendono unico nel suo genere.

Le Compagnie giocano un ruolo cruciale nelle festività, ciascuna scegliendo un tema originale da sviluppare attraverso la creazione di costumi e scenografie. Questo approccio trasforma il Carnevale in un affascinante “teatro di strada”, dove le rappresentazioni diventano espressione artistica e veicolo di tradizioni tramandate.

La sfilata dei carri allegorici è il momento clou del Carnevale Muggesano, una dimostrazione di creatività e impegno che coinvolge gran parte del tempo libero dei membri delle Compagnie. Le otto Compagnie attualmente attive – Bellezze Naturali, Bulli e Pupe, Bora, Brivido, Lampo, Mandrioi, Ongia, Trottola – danno vita a spettacoli unici e coinvolgenti, ciascuno basato su un tema diverso.