Distanze, divieti, messe in streaming e serrate dei negozi: la strana Pasqua e Pasquetta del Friuli

Come il coronavirus cambia la Pasqua e la Pasquetta.

Non sarà una Pasqua usuale per i cittadini del Friuli. In tempi di coronavirus, che ha cambiato drasticamente le abitudini di tutti noi, anche la festa religiosa, così come la Pasquetta, non potranno essere vissute nel consueto modo. E così, chi risiede in un Comune diverso dai genitori, per fare un esempio, non potrà passare la domenica con i familiari: “Pasqua con chi vuoi”, in qualche caso, si concretizzerà come una domenica in solitudine.

Le belle giornate, meteorologicamente parlando, che stanno interessando la regione di recente in altri tempi sarebbero state sinonimo di scampagnate e grigliate con amici. E invece, anche la Pasquetta sarà all’insegna dei divieti. Anche per non indurre nessuno in tentazione, il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, ha appena firmato un’ordinanza di chiusura dei negozi per lunedì 13. Rimarranno aperte soltanto farmacie, parafarmacie, edicole ed esercizi pubblici autostradali, portuali e legati agli interporti. Sia mai che a nessuno venisse in mente di organizzare una gita al supermercato per Pasquetta, accontentandosi insomma di ciò che passa il convento. Invece, in attesa della riapertura di martedì, sabato 11 sarà l’ultimo giorno utile per fare spesa.

Venendo all’aspetto più religioso di queste giornate, anche la fede si è dovuta piegare al coronavirus. Nella giornata di Pasqua, le uniche possibilità per i fedeli di celebrare la giornata saranno in streaming, con l’opportunità di seguire le funzioni grazie a dirette sui social o televisive. Nella domenica di Pasqua, l’arcivescovo di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, celebrerà alle 10 in cattedrale a Udine, immortalato dalle telecamere, ma senza pubblico.

Sarà inevitabile, negli anni a venire, ricordarsi di queste strane festività pasquali, quelle senza chiese affollate, grigliate con gli amici o magari la prima passeggiata in riva al mare. Potenza di una pandemia che ha cambiato la quotidianità del Friuli e del mondo.