Mozione su Gaza, in Consiglio regionale si accende la discussione

Un momento dell'intervento del governatore Massimiliano Fedriga, sotto lo sguardo del presidente del Cr Fvg, Mauro Bordin

Passa la mozione del Centrodestra, bocciate invece le proposte di Pellegrino e Capozzi.

Duello a colpi di mozioni tra i due campi politici sulla guerra a Gaza e il futuro della Palestina. Ai testi già da tempo calendarizzati di Serena Pellegrino (Avs) e Rosaria Capozzi (M5S), che chiedevano da una parte il riconoscimento dello Stato di Palestina e dall’altra la sospensione dei rapporti di cooperazione tra Friuli Venezia Giulia e Israele, si è aggiunta una terza mozione, presentata d’urgenza dai capigruppo del Centrodestra, al punto da far slittare di un’ora l’avvio dei lavori pomeridiani del Consiglio regionale.

La Maggioranza si è trovata d’accordo nel chiedere al Governo di “proseguire sulla strada indicata dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni” e di “sostenere pienamente il processo previsto dal Piano statunitense per arrivare a una pace vera e duratura”. Il Centrodestra ha quindi fatto valere i suoi numeri in aula, approvando il documento dei suoi capigruppo (con Pd e Patto-Civica che non hanno partecipato al voto, al contrario di Open, Avs e M5S che l’hanno respinto) e bocciando quelli dei gruppi di minoranza.

La discussione.

Il Centrosinistra ha chiesto inviano di rinviare la discussione sulla mozione di Maggioranza, con l’argomento che “il piano Trump non è ancora noto nei suoi dettagli”, mentre le prime firmatarie delle mozioni hanno cercato di portare l’Aula dalla loro parte.

Pellegrino ha ricordato le prese di posizione contro Netanyahu da parte di organismi come la Corte penale internazionale, accusando il Governo italiano “di porsi come fanalino di coda rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina”. Capozzi invece ha chiesto che “il Fvg non continui la collaborazione con enti israeliani mentre è in corso un conflitto armato unilaterale: la nostra regione ospita poli industriali e imprese che direttamente o indirettamente producono componenti a usi militari”.

È toccato invece ad Antonio Calligaris, capogruppo della Lega, esporre la posizione dei gruppi di Maggioranza, convinti che “il piano di pace statunitense rappresenti una vera svolta, appoggiata da quasi tutti i Paesi arabi e dalla stessa Autorità palestinese”. Calligaris ha anche ricordato che “il Governo italiano sostiene da sempre gli sforzi per far finire la guerra ed è il primo tra i Paesi non musulmani negli aiuti ai cittadini di Gaza. E il presidente della Giunta – ha aggiunto il capogruppo leghista replicando alle considerazioni sul “silenzio” del governatore Fedriga espresse dal Centrosinistra – ha dato il via libera all’accoglienza e all’assistenza sanitaria nei nostri ospedali dei bambini coinvolti nel conflitto“.

I toni di contrapposizione tra i due poli si sono ulteriormente alzati nel corso della discussione generale. Nicola Conficoni (Pd) ha accusato Fedriga di “non aver mai detto una parola chiara sull’operato di Netanyahu” invitandolo a “uscire dall’ambiguità rispetto alle azioni di un Governo di cui sembra essere un fiancheggiatore”. Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha definito quel che avviene a Gaza “il più grande crimine contro l’umanità dai tempi della seconda guerra mondiale”, definendo la mozione del Centrodestra “un atto di furbizia legislativa”.

Accorato l’intervento di Claudio Giacomelli, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Non abbiamo nessun problema a condannare gli eccessi di Israele, ma bisognerebbe anche dire che Hamas vuole la distruzione dello Stato ebraico e si nasconde tra i civili, perché non gli importa niente dei cittadini palestinesi. È vergognoso – ha aggiunto il capogruppo di Maggioranza – definire Meloni complice di un genocidio, e vi ricordo che nemmeno Pd e M5S hanno riconosciuto la Palestina quando erano al governo del Paese”.

La dem Laura Fasiolo ha poi parlato del “contagio mimetico dell’indifferenza, che abbiamo il dovere di arginare”, rimarcando come la mozione Pellegrino “sia una grande occasione di impegnarsi per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi”.

Il collega del Pd Francesco Russo ha invece riportato i riflettori sul presidente Fedriga, invitandolo “a esprimersi in modo univoco su un tema che è molto più grande di noi. Quest’Aula non ha poteri reali ma può interpretare il pensiero dei cittadini, che condannano sia l’attacco di Hamas sia l’esagerata reazione di Israele”. Da Roberto Novelli (Forza Italia) è giunto invece l’apprezzamento per l’azione del Governo italiano, con “la condanna della reazione abnorme di Israele, la richiesta di liberare gli ostaggi e di escludere Hamas da qualsiasi futuro governo della Palestina”.

Giulia Massolino (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) ha parlato di “crisi umanitaria sotto gli occhi di tutti”, invitando i colleghi “a non limitarsi all’indignazione”, mentre il capogruppo Massimo Moretuzzo ha insistito sulla posizione di Fedriga, “dal quale non è venuta alcuna parola di condanna su Netanyahu, ma piuttosto la considerazione che chi denuncia Israele rafforzerebbe la posizione di Hamas”. Dissociandosi dai toni di alcuni consiglieri di Opposizione, Mauro Di Bert, capogruppo di Fedriga presidente, si è invece detto convinto che “in troppi utilizzino questa situazione per fini poco nobili: stiamo attenti ai venti di guerra e ai termini che usiamo”.

È stato lo stesso Fedriga a chiudere il dibattito, prima delle repliche dei relatori e del voto, in un clima politico sempre più acceso e con frequenti interruzioni da parte dei consiglieri di minoranza. Il governatore ha difeso con forza le sue posizioni, accusando il Centrosinistra “di non aver nemmeno scritto che Hamas non deve governare. E non è possibile che una forza terroristica continui a usare i cittadini come scudi umani”. Il presidente della Regione ha poi invitato a “non semplificare questioni complesse” accusando “chi alimenta lo scontro sulla partita di calcio tra Italia e Israele” di “fare indirettamente il gioco di Hamas”.