In Fvg la frenata dei casi settimanali di Covid più alta d’Italia. Allarme per giovani e over 50 non vaccinati

L’analisi sui casi di Covid in Fvg della Fondazione Gimbe.

Decisa frenata dei nuovi casi settimanali di Covid in Friuli Venezia Giulia. A dirlo è il monitoraggio settimanale indipendente della Fondazione Gimbe, che ha preso in esame il periodo dal 15 al 21 settembre.

Nell’analisi, spicca il -29,4% dei nuovi contagi nella nostra regione: una flessione che è la più consistente d’Italia, davanti a Sicilia (-27.9%) e Liguria (-26.8%). Nel lasso temporale in esame, ci sono stati più del doppio dei casi a Trieste (91) rispetto a Udine (44). Pordenone ne ha fatti registrare 33 e Gorizia 25.

In miglioramento, rispetto alla settimana precedente, anche il dato sui casi attualmente positivi ogni 100.000 abitanti, che si attestano a 104. Rassicurante anche la situazione negli ospedali. Il tasso di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive da parte di casi Covid è del 7% (inferiore al 10% che è uno dei parametri per scivolare in zona gialla), mentre in area medica si attesta al 4%.

Il Fvg, però, rimane indietro sotto il profilo della vaccinazione. La popolazione regionale che ha completato il ciclo è pari al 67,6%, contro una media italiana del 69,8%. A questi dati bisogna aggiungere un ulteriore 4,3% (su scala italiana il valore è 5,2%). A preoccupare è, però, soprattutto lo scetticismo di alcune fasce di popolazione. Gli over 50 che non hanno ricevuto nessuna dose di siero ammontano al 15,6%, contro una media in Italia del 10,5%. Non va meglio tra i giovani: la popolazione tra i 12 e i 19 anni che non ha ancora ricevuto la prima dose è del 38,6%, mentre su scala nazionale si attesta al 32,1%.

In Italia, a livello generale, scende il numero di somministrazioni settimanali. “Nonostante la considerevole disponibilità di dosi – commenta il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – il numero di nuovi vaccinati settimanali, dopo la timida risalita di fine agosto (831mila), nell’ultima settimana è crollato intorno a quota 487mila. Stante l’attuale e ingiustificata indisponibilità pubblica di dati sulle prenotazioni non è possibile sapere in che misura questi numeri saliranno nelle prossime settimane per effetto dell’estensione dell’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro”.