Scuola, stangata da oltre 1.000 euro a studente tra libri e cancelleria

L’analisi del Movimento Difesa del Cittadino Fvg.

L’inizio dell’anno scolastico 2025/2026 si preannuncia in salita per le famiglie italiane. Secondo le stime dell’Osservatorio del Movimento Difesa del Cittadino Fvg, la spesa complessiva per studente – tra libri di testo, dizionari, quaderni, diari, zaini e materiale di cancelleria – può facilmente superare i 1.000 euro, una cifra sempre più difficile da sostenere per un numero crescente di nuclei familiari.

Libri di testo, aumenti oltre il 3%

Il comparto editoriale continua a rappresentare la voce di spesa più gravosa. Per il primo anno di scuola media il costo medio dei libri è stimato in 360 euro, mentre per le superiori si sale a circa 555 euro. Il settore registra un rincaro annuo del +3,8%, aggravato dalla pratica degli editori di immettere sul mercato nuove edizioni, spesso con modifiche minime, che rendono impossibile il riutilizzo dei testi.
“Le misure introdotte negli anni per contenere il caro-libri si sono rivelate un flop” sottolinea l’MDC, chiedendo al Governo di sanzionare le scuole che superano i tetti ministeriali e di incentivare il ricorso a e-book, usato e prestiti scolastici.

Corredo scolastico, il boom degli zaini hi-tech

Non va meglio sul fronte del materiale scolastico. Un kit “base” (zaino, diario, astuccio e quaderni) costa in media 135 euro, ma i prezzi lievitano rapidamente: uno zaino griffato può superare i 160 euro, un astuccio arrivare a 50 euro, e un diario toccare i 35 euro.
La moda degli accessori tecnologici ha spinto sul mercato zaini hi-tech dotati di luci a led, speaker wireless e power bank integrati, facendo crescere ulteriormente i listini. In generale, secondo le proiezioni MDC, nel 2025 le famiglie dovranno fare i conti con un aumento medio del 5% rispetto allo scorso anno.

Le richieste al Governo

Il presidente di MDC Friuli Venezia Giulia, Raimondo Gabriele Englaro, chiede un intervento immediato:
“Se sarà introdotta la detrazione fiscale al 19% per l’acquisto dei libri di testo, dovrà essere applicata con criteri equi: non solo alle fasce più deboli, ma anche al ceto medio-basso, che spesso rimane escluso dai bonus pur avendo difficoltà reali”.

Englaro boccia inoltre l’ipotesi di un tetto massimo alla detrazione, ritenuto controproducente, e sollecita la creazione di “kit scuola” a prezzi calmierati, realizzati in collaborazione con produttori e grande distribuzione.

Il segretario regionale Dino Durì invita genitori e studenti a sfruttare tutte le alternative disponibili: dal comodato d’uso dei libri nelle scuole al prestito in biblioteca, fino allo scambio tra studenti e all’acquisto di testi usati, che può far risparmiare fino al 50%. Un’opportunità arriva anche dagli acquisti online, che consentono riduzioni fino al 15% sul prezzo di copertina, anche se spesso sotto forma di buoni.

Un’emergenza sociale

La spesa scolastica, sempre più alta e sproporzionata rispetto ai redditi medi, rischia di trasformarsi in una vera emergenza sociale. “Il caro-libri e il caro-corredo non possono essere scaricati interamente sulle famiglie – ribadiscono –. Servono misure strutturali, controlli sui prezzi e politiche di sostegno reali. L’istruzione è un diritto, non un lusso”.