Alla scoperta delle dimore storiche del Fvg tra agricoltura e territorio

Le dimore storiche del Friuli Venezia Giulia tornano ad aprire le loro porte ai visitatori domenica 9 novembre, in occasione della Giornata Nazionale dell’Agricoltura, per celebrare il legame tra cultura, territorio e tradizione agricola. L’occasione è offerta da “Coltiviamo la Cultura – Festa dell’Agricoltura nelle Dimore Storiche”, iniziativa promossa dall’Associazione Dimore Storiche Italiane ETS (A.D.S.I.), giunta quest’anno alla quarta edizione.

L’evento, che coinvolge oltre 40 residenze in 13 regioni italiane, vuole mettere in luce come le antiche dimore – da sempre custodi di arte, storia e paesaggio – siano oggi anche motori di sviluppo sostenibile, grazie all’integrazione tra agricoltura, enoturismo e valorizzazione del patrimonio culturale.

Le aperture in Friuli Venezia Giulia

Il Friuli Venezia Giulia partecipa con entusiasmo, schierando dieci dimore storiche distribuite fra le province di Udine e Gorizia, che offriranno ai visitatori visite guidate, degustazioni, incontri con produttori locali e laboratori dedicati ai sapori e ai saperi della tradizione.

Fra le residenze aderenti figurano Palazzo Orgnani e Palazzo Pavona Asquini a Udine, Villa del Torre a Romans d’Isonzo, Villa Ritter de Záhony ad Aquileia, Villa Iachia a Ruda, La Brunelde – Casaforte d’Arcano e Casa Asquini a Fagagna, oltre a Villa Pace di Tapogliano, Palazzo de Gleria a Povolaro di Comeglians e la Casaforte di Bergum a Remanzacco.

Questi luoghi, spesso immersi nel verde e circondati da vigneti e campi coltivati, rappresentano un ponte tra memoria storica e futuro sostenibile, unendo la bellezza dell’architettura antica alle pratiche agricole contemporanee.

Agricoltura e cultura, un binomio vincente

Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio sul Patrimonio Culturale Privato, quasi il 40% delle dimore storiche italiane che svolgono attività agricola ricava da essa oltre il 75% del reddito annuale. La vitivinicoltura e l’enoturismo si confermano settori trainanti: tutte le dimore con produzione di vino offrono percorsi degustativi e l’85% ha registrato un aumento delle visite, in molti casi superiore al 30% rispetto all’anno precedente.