“Messaggi d’odio sulle chat dei no vax”. Perquisizioni e denunce in Fvg

Anche da Pordenone e Trieste messaggi di odio e minacce.

Nei confronti degli iscritti al gruppo Telegram più attivi e agguerriti sono stati ipotizzati reati di istigazione a delinquere con l’aggravante del ricorso a strumenti telematici e di istigazione a disobbedire le leggi. Un vero e proprio blitz quello in atto da stamattina contro i no vax e no green pass a Pordenone e Trieste colpevoli di frasi d’odio e non solo.

Le indagini della polizia.

Le perquisizioni fatte dalla polizia hanno riguardato le due città del Friuli Venezia Giulia, che figurano tra quelle dove ci sono gli iscritti più attivi, di tutto il territorio italiano, del gruppo Telegram “Basta dittatura” e per i quali sono stati emanati 17 provvedimenti. All’interno del canale Telegram, infatti, la disapprovazione alle misure governative imposte per limitare la diffusione del Covid-19 sfociano in veri e propri attacchi di odio, minacce e violenza.

Nei confronti degli iscritti al gruppo Telegram più attivi e agguerriti sono stati ipotizzati reati di istigazione a delinquere con l’aggravante del ricorso a strumenti telematici e di istigazione a disobbedire le leggi. Le operazioni di perquisizioni sono state eseguite dalla polizia di Torino con i Compartimenti polizia postale e delle Digos territoriali, dal Servizio polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla Direzione centrale della polizia di Prevenzione. 

Su Telegram.

“Basta dittatura” è diventato lo spazio nel quale confluisce il maggior numero di negazionisti del Covid-19 e dove la diffusione di messaggi particolarmente violenti è il principale motore della chat. Si leggono incitamenti ad uccidere, ad impiccare e a gambizzare tutti coloro che vengono accusati di collaborare con la “dittatura” in atto. Presi di mira dai no vax e no green pass infatti sono le forze dell’ordine, i medici, gli scienziati, i giornalisti e tante altre figure pubbliche e istituzionali, tra i quali lo stesso Mario Draghi, presidente del Consiglio. Altri messaggi istigano all’uso delle armi e a commettere gravi azioni anche nei confronti delle persone vaccinate. La stessa società Telegram aveva deciso di chiudere il canale, che era stato anche oggetto di un provvedimento giudiziario di sequestro.